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Nodo intermodale alla stazione di Locarno-Muralto e cure sociosanitarie di qualità: ecco su cosa si vota

Due i quesiti in votazione.
Ti-Press (archivio)
Nodo intermodale alla stazione di Locarno-Muralto e cure sociosanitarie di qualità: ecco su cosa si vota
Due i quesiti in votazione.

BELLINZONA - Sono due gli oggetti su cui la popolazione del Ticino dovrà esprimersi (c’è tempo fino a mezzogiorno): lo stanziamento di un credito per la realizzazione del nodo intermodale alla stazione FFS di Locarno-Muralto e l’iniziativa popolare “Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità”

Nodo intermodale alla stazione FFS di Locarno-Muralto - La popolazione ticinese è chiamata a votare sul credito, approvato dal Gran Consiglio, per adeguare e modernizzare le adiacenze della stazione di Locarno. L’investimento previsto è di complessivi 16,63 milioni di franchi, la spesa a carico del Cantone è di 7,11 milioni di franchi, il resto è a carico della Confederazione e dei Comuni interessati. Contro il decreto legislativo approvato dal Gran Consiglio è stata promossa una domanda di referendum che ha raccolto 9’779 firme ed è pertanto riuscita. Il decreto legislativo deve essere quindi posto in votazione.

Cosa si prevede - Il progetto – elaborato congiuntamente da Cantone, Comune di Muralto, Città di Locarno, Commissione intercomunale dei trasporti del Locarnese e Vallemaggia (CIT), FFS, FART e AutoPostale – si fonda su un concetto urbanistico complessivo, anch’esso condiviso da tutti gli attori, che prevede «la sistemazione del piazzale della Stazione in modo che esso sia dedicato ai pedoni, ai ciclisti e alle linee autobus. Sono altresì previsti la creazione di una fermata-terminal degli autobus, l’ampliamento e il riordino dei posteggi per le biciclette, il riordino della circolazione stradale e dei posteggi di corta durata per le automobili».

“Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità” - L’iniziativa popolare legislativa elaborata “Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità” vuole introdurre una nuova legge per definire delle condizioni quadro per una serie di enti, quali: strutture ospedaliere, servizi ambulanze, case per anziani, centri diurni, servizi di assistenza e cure a domicilio, servizi d’appoggio, enti socioeducativi, strutture per le dipendenze, nidi e centri extrascolastici. La legge si applicherebbe anche alle strutture gestite direttamente dal Cantone. Il Gran Consiglio ha respinto l’iniziativa, sostenendo il rapporto di maggioranza. I promotori dell’iniziativa non hanno proceduto al ritiro e di conseguenza la stessa deve essere sottoposta al voto popolare.

Le regole - La nuova legge regolamenterebbe il ruolo di Cantone e Comuni, le condizioni di lavoro dei dipendenti delle strutture, i diritti dei pazienti e degli utenti, la modalità di gestione e valutazione della qualità e l’istituzione di uno o più organi di mediazione per pazienti, utenti, parenti o rappresentanti legali. La Legge prevedrebbe, inoltre, anche la nomina di una commissione parlamentare di controllo di tutto il settore.

«Condizioni lavorative minime valide per il settore» - Secondo i promotori si tratterebbe di «uno strumento per stabilire condizioni lavorative minime valide per tutto il settore sociosanitario e socioeducativo, per rilanciare l’attrattività di questo ambito professionale, per calcolare in maniera trasparente la dotazione del personale (da parte di esperti indipendenti), per codificare i diritti dei pazienti e stabilire degli organi di mediazione (oggi solo parziali) e per generalizzare la modalità di alta vigilanza attualmente in vigore per l’Ente Ospedaliero Cantonale».

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