L'esecutivo contro l'assoluzione del consigliere comunale dell'MPS. Il Movimento: «Mossa per distogliere l'attenzione dai veri problemi»
BELLINZONA - La Saga Pronzini vs Municipio di Bellinzona si arricchirà presto di una (ulteriore) nuova puntata. L'esecutivo - come già si vociferava subito dopo la decisione della pretura penale di assolvere l'esponente dell'MPS dall'accusa di ingiuria - ha infatti deciso di ricorrere in appello contro la sentenza. «È un mossa prevedibile», precisa l'MPS, accusando l'esecutivo di voler in questo modo «distogliere l’attenzione dai veri problemi della Città parlando d’altro».
Il Movimento, ovviamente, fa riferimento alla crisi finanziaria che ha investito la capitale con il Consiglio comunale che ha recentemente approvato «il peggior preventivo della nuova Bellinzona» (il disavanzo è di 13,8 milioni di franchi, ndr) e alla gestione stessa della Città, con «i cosiddetti progetti strategici ormai rinviati alle calende greche».
L'MPS, poi, accusa il Sindaco Mario Branda e i municipali della passata legislatura - ovvero Henrik Bang, Simone Gianini, Renato Bison, Fabio Käppeli, Giorgio Soldini e Mauro Minotti - di essere «ossessionati» da Matteo Pronzini. «Tutta questa determinazione - precisa il Movimento - sarebbe più utile se venisse impiegata per questioni ben più rilevanti».
Di cosa si parla? - L'MPS , infine, ricostruisce la vicenda ricordando come «il tema alla base del contenzioso» sia ormai oggetto di un intervento giuridico del Municipio «per la quarta volta». «Come tutti ricorderanno - continua il Movimento - la vicenda nasce da un servizio giornalistico realizzato durante il periodo del COVID da due giornaliste della RSI, che metteva in evidenza le responsabilità della gestione della casa anziani di Sementina, dove si erano registrati oltre 20 decessi. Il Municipio di Bellinzona aveva ritenuto quel servizio fazioso e non corrispondente alla verità. Ricorse (e uno) presso le autorità di ricorso della SSR che gli diedero torto. Poi ricorse (e due) contro la decisione della SSR al Tribunale Federale che gli ha dato torto. Questo atteggiamento intimidatorio nei confronti della stampa, denunciato da Matteo Pronzini in consiglio comunale, gli valse una denuncia (e tre) dalla quale venne prosciolto; ora (e quattro) ecco il ricorso del Municipio contro il proscioglimento di Matteo Pronzini».