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BELLINZONA

Luce verde al Preventivo 2025, ma il disavanzo è di 13,8 milioni di franchi

Alla fine il Municipio l'ha spuntata, incassando la fiducia. A muso duro contro gli emendamenti riguardanti le misure sul personale
Archivio Ti Press
Fonte media ticinesi
Luce verde al Preventivo 2025, ma il disavanzo è di 13,8 milioni di franchi
Alla fine il Municipio l'ha spuntata, incassando la fiducia. A muso duro contro gli emendamenti riguardanti le misure sul personale

BELLINZONA - Dopo un acceso dibattito, durato ben quattro ore, martedì sera è stato approvato il Preventivo 2025 della Città di Bellinzona. Con 40 voti favorevoli, 7 no (Verdi/Fa, Mps, Avanti con Ticino&Lavoro, Più Donne e Noce) e 7 astenuti il Legislativo ha dato luce verde al documento che preventivava un disavanzo (record) da 13,8 milioni di franchi. Malgrado la situazione finanziaria non proprio favorevole, il moltiplicatore d'imposta è rimasto invariato al 93%, stabile dal 2018.

I conti avrebbero dovuto essere approvati già prima di Natale, stando alla legge. Tuttavia, la Commissione della gestione aveva espresso la necessità di approfondire il documento programmatico. Per questo era stato richiesto più tempo per poterlo analizzare.

«Il disavanzo richiede la nostra attenzione, ma va contestualizzato - ha dichiarato il sindaco Mario Branda -. Prima di adottare dei provvedimenti drastici è importante poter lavorare su cifre consolidate per capire quale è la realtà effettiva della Città: i consuntivi sono quasi sempre stati migliori dei preventivi».

Emendamenti approvati - Nove gli emendamenti presentati da diverse forze politiche. Quanto approvato: sarà mantenuta la terza ora di educazione fisica con il docente speciale come richiesto dall'Unità della sinistra; così come il contributo volontario di 50 franchi per allievo da versare in occasione di gite scolastiche (emendamento comunista e Mps); congelato ancora per un anno la partecipazione delle società sportive (circa 80 mila franchi annui) ai costi energetici sopportati dalla Città per lo svolgimento delle loro attività (Commissione della Gestione).

Quelli bocciati - Di contro sono stati respinti: l'aumento dei salari per il carovita dell'1,5% dei dipendenti comunali non sottoposti a Rod (Mps); l'incremento del moltiplicatore per le persone giuridiche dal 93 al 97%. Il No è arrivato anche per l'emendamento del PLR che chiedeva di destinare 10mila franchi a un audit al fine di valutare l'efficienza dell'apparato amministrativo, indicando possibili risparmi. Il Legislativo ha bocciato persino la sospensione delle assunzioni o potenziamenti di personali (emendamento di Gabriele Pedroni, Centro); l'applicazione dell'articolo 52 del Rod per concedere il carovita ai primi 60mila franchi di salario lordo (occupazione a tempo pieno) e per cui sarebbero stati coinvolti i salari delle fasce più alte nelle misure di risparmio (Emilio Scossa-Baggi, Centro). Infine l'emendamento dell'Mps per aumentare del 20% la massa salariale delle case anziani e del Centro Somen per prevenire l'assunzione di più personale (sulla scia dalla votazione popolare del 2021 Cure infermieristiche forti).

Risoluzioni non vincolanti - Accolte due risoluzioni non vincolanti. La prima, della Gestione, prevede l’istituzione di "periodici incontri con una delegazione del Municipio per favorire un'analisi approfondita dei futuri messaggi di preventivo” con lo scopo di contenere "la spesa con particolare attenzione all'ottimizzazione delle risorse, alla riorganizzazione dei servizi, alla condivisione e all’aggiornamento delle procedure e dei criteri gestionali in seno all’amministrazione comunale, alla promozione di un’economia di scala e alla definizione di obiettivi nel settore della promozione economica e della sostenibilità".

La seconda, del Plr, per il rallentamento delle nuove assunzioni. Sarano limitate a una ogni due pensionamenti. Nell'ottica di centralizzare e ottimizzare le risorse, il Plr è stato irremovibile su un emendamento: l'analisi dello stato di efficienza dell'apparato amministrativo comunale e degli enti autonomi (accolta con 25 sì, 24 no e 4 astenuti).

Bocciata infine quella del Centro, il cui fine era limitare le assunzioni al 50% sia per la sostituzione di personale uscente sia per la creazione di nuove posizioni. Avrebbe comportato un risparmio stimato di 1,5 milioni annui.


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