Congedo paternità: un Comune può dimezzarlo?

La deroga ai 10 giorni per i dipendenti comunali di Paradiso è «un brutto segnale» secondo Raoul Ghisletta.
Il deputato socialista ha deciso di interrogare il Consiglio di Stato, chiedendo se la deroga sia «politicamente accettabile».
PARADISO - Può un Comune applicare ai suoi dipendenti un congedo paternità inferiore ai 10 giorni previsti per legge? A chiederselo, e a chiederlo al Consiglio di Stato attraverso un interrogazione, è Raoul Ghisletta. L'atto parlamentare del deputato socialista nasce in seguito alla modifica del Regolamento organico dei dipendenti comunali e delle sue aziende municipalizzate (ROD) approvata lunedì, con pochi voti di scarto, dal Consiglio comunale di Paradiso. E che prevede un congedo pagato per nascita dei figli tra i 5 e i 10 giorni.
Nel commento alla citata modifica, il Municipio di Paradiso afferma che il Comune quale ente di diritto pubblico ha diritto a derogare all’art. 329g del Codice delle obbligazioni che istituisce un congedo paternità di 10 giorni pagati. Il Municipio afferma di voler applicare la forchetta da 5 a 10 giorni tenendo conto «della diligenza e della fedeltà del dipendente che ne fa richiesta».
«Dal profilo politico e sindacale è certamente un brutto segnale che un Comune ticinese voglia derogare a una norma ampiamente votata dal popolo svizzero e ticinese (il 27 settembre dello scorso anno) per favorire la conciliazione famiglia-lavoro», lamenta Ghisletta, che invita quindi il Governo cantonale a fare chiarezza - chiedendo se sia «politicamente accettabile una simile deroga» - e la Sezione enti locali a esaminare la modifica del ROD di Paradiso.
La decisione del Consiglio comunale di Paradiso - ricordiamo - giunge a un paio di mesi di distanza dalla protesta inscenata da una ventina di operai comunali per problemi a livello contrattuale e ambientale».




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