Mense e dopo scuola, Pronzini mette in discussione condizioni di lavoro e qualità

Il deputato MpS interroga il Governo: «Il Municipio scarica la responsabilità della mancanza di qualità sulle autorità cantonali»
BELLINZONA - Recentemente il Municipio di Bellinzona, in risposta ad una interpellanza della lista MPS-POP-Indipendenti sulle mensa e il dopo scuola dell’Associazione Polo Sud di Bellinzona, aveva risposto invitando a rivolgersi alle competenti autorità cantonali.
Al Consiglio di Stato l'Mps, tramite Matteo Pronzini, ha quindi deciso di scrivere per ottenere risposta ad alcuni quesiti.
«Il centro - si legge nell'atto - riceve annualmente dal comune circa 100’000 franchi all’anno di sussidi (legati in parte alla legge sulle famiglie). È lecito chiedersi, soprattutto a fronte di alcune questioni già sollevate e relative alle condizioni di lavoro del personale e alla qualità del servizio, se questi soldi siano effettivamente ben spesi».
Pronzini mette in dubbio il rispetto delle regolamentazioni vigenti in termini di rapporto personale formato/numero di bambini presenti, inoltre si interroga circa la questione dei prezzi della mensa «molto superiori a quelli previsti nelle strutture analoghe degli altri quartieri di Bellinzona».
Il deputato Mps chiede quindi lumi sui cartelloni pubblicitari del Polo Sud «con i quali si cerca, come un centro commerciale, di pubblicizzare i propri prodotti e d’attirare le famiglie con sconti e offerte varie piuttosto che ad un servizio di aiuto e sostegno alle famiglie».




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