Permessi falsi, deputati chiedono: «Come funzionano i controlli?»
BELLINZONA - La vicenda dei permessi facili continua a far discutere. Anche a livello politico. Oggi spunta l’interrogazione firmata da Tiziano Galeazzi (UDC), e sottoscritta da Gabriele Pinoja (UDC), Lara Filippini (UDC), Sergio Morisoli, (AL) e Paolo Pamini, (AL), i quali chiedono al Cantone se esistono o meno controllo di sicurezza preventivi sui documenti da rilasciare agli utenti.I deputati si chiedono se esistono uffici dell’Amministrazione Cantonale a rischio di furto di documenti sensibili, se esistono dei controlli incrociati, e se non sia il caso di «rendere elettronici e quindi tracciabili elettronicamente i permessi di lavoro, dimora, patenti di varia natura e tutti i documenti ufficiali invece di erogarli nel solo formato cartaceo».
I deputati ricordano pure che nel 2002 ci fu un Progetto pilota di servizio del controllo interno al cantone (compliance), e si chiedono come mai non abbia funzionato e come mai non sia stato sviluppato o introdotto un servizio analogo.




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