Cerca e trova immobili
LUGANO

"Io il più ricco in Ticino? A volte invidio chi non lo è"

Da sempre in testa alle classifiche dei "paperoni" ticinesi, Geo Mantegazza concede raramente un'intervista. Eppure ne ha, di cose da dire.
Keystone
"Io il più ricco in Ticino? A volte invidio chi non lo è"
Da sempre in testa alle classifiche dei "paperoni" ticinesi, Geo Mantegazza concede raramente un'intervista. Eppure ne ha, di cose da dire.
LUGANO - Avere tra i 4 («non esageriamo!») e i 3 miliardi di franchi, e non dimostrarli. Per essere il ticinese più ricco al mondo – assieme al fratello Sergio, che però da anni non è domiciliato in Ticino ...

LUGANO - Avere tra i 4 («non esageriamo!») e i 3 miliardi di franchi, e non dimostrarli. Per essere il ticinese più ricco al mondo – assieme al fratello Sergio, che però da anni non è domiciliato in Ticino – Geo Mantegazza conserva un profilo sorprendentemente discreto. Niente interviste. Niente fotografie. E quando parla, parla di hockey. Ergo: all’alba degli 85 anni, è un pozzo di punti interrogativi. A cominciare dal suo patrimonio: nella classifica 2013 dei “paperoni” della Svizzera l’impero Mantegazza è quotato sui 4 miliardi di franchi: 2,6, secondo Forbes, appartengono a Sergio, quindi…

“Si tratta di stime basate su supposizioni, non su cifre fornite da noi. Stime imprecise, forse perché non tengono conto del capitale dei soci nelle nostre società…in ogni caso, sono esagerate” .

Anche quando dicono che il vostro capitale è aumentato costantemente negli ultimi anni?
“Io controllo solo una parte del capitale, non sono a conoscenza del 100%. Per quanto riguarda il Ticino, gli ultimi anni sono stati positivi. Abbiamo realizzato Palazzo Mantegazza, ora toccherà al Grand Palace… nel mercato degli immobili di alto standing sul Ceresio si fanno ancora ottimi affari. E noi miriamo sempre alle posizioni imprendibili”.

“Noi” vuol dire lei e suo fratello. Si parla sempre di voi come di un’entità unica, anche finanziariamente.
È che abbiamo un forte senso della famiglia. Ma abbiamo portafogli distinti, naturalmente, e compiti distinti.

A Sergio i viaggi, gli aerei, lo yacht…
"Lui è più mondano. Più votato alla dimensione internazionale".

A lei invece è toccato il Ticino, l’immobiliare. 
"Questione di carattere. Ho sempre avuto una predisposizione al tecnico, un forte attaccamento al territorio".

Qualcuno tempo fa scrisse che Sergio è “la vera mente dell’impero Mantegazza”. È vero?
"A me sta bene così. È’ vero: per tutto quello che è fuori dal Ticino io sono azionista e… tacito. Pur avendo la mia parte d’interesse, e rimanendo sempre  informato sull’andamento degli affari".

E come vanno gli affari, fuori dal Ticino?
“Alti e bassi, come è naturale che sia. Nel turismo i profitti del gruppo (la Globus Viaggi, ndr.) risentono della situazione socio-politica internazionale. I disordini in Medio Oriente, in Egitto in particolare, sono stati un brutto colpo. Ma anche questo è normale".

E la crisi economica, si sente?
"Più che altro nel settore dei voli low cost: la concorrenza è spietata. Ma abbiamo saputo diversificare. Così, se va male una cosa, ne va bene un’altra”.

Quindi non è vero che con la crisi i ricchi diventano sempre più ricchi, come dicono le statistiche?
"Certe statistiche, come già detto, sono poco affidabili…Le grandi fortune si basano sui consumi della gente: se le cose vanno male, vanno male anche per i ricchi. E per un ricco, le posso assicurare, quando le cose non vanno è molto peggio. E viene da invidiare le persone normali".

Lei ha invidiato le persone normali?
"A volte sì. I soldi sono preoccupazioni, fatica e sudore".

A 85 anni lei potrebbe ritirarsi e vivere di rendita.
"Sto rallentando il ritmo. Ma staccare è impossibile. Ci sono decisioni da prendere, responsabilità".

Quindi non smetterà mai?
"Non è per cupidigia: è per attaccamento a quello che ho creato. È come nell’hockey. Devi metterci la vita, le energie, perderci il sonno, altrimenti non ne vale la pena".

E con l'HCL ne è valsa la pena, finanziariamente? O per lei è una specie di lusso?
"E' un lusso nel senso che non ci ho guadagnato, anzi, piuttosto il contrario. Ma una cosa può essere redditizia in termini morali e non finanziari. Questo la gente oggi non lo capisce. Chi ha la fortuna di avere successo deve restituire qualcosa al prossimo".

Per lei il prossimo è... Lugano.
"E' la mia città. Ma non l'alta società: i miei migliori amici sono tra i luganesi comuni. Non quelli a cui affitto gli appartamenti di lusso, per intenderci".

Quelli che – dicono le stime – si spostano da Lugano verso la periferia, per gli affitti troppo alti?
"E' vero: è la globalizzazione. Stare in prima fila costa. Lugano è cambiata: nella Lugano della mia gioventù c'era tanta miseria, e cara grazia se la gente aveva una casa. Un muratore prendeva 100 franchi al mese. La gente dimentica".

Ora il salario è aumentato, e il muratore... è frontaliere.
"Una persona va ricompensata in modo equo e in base al merito e alla qualità del lavoro. Non alla sua origine. Io, almeno, mi regolo così. Poi il populismo... ma lasciamo stare".

Insomma ne sono cambiate di cose. Qualcosa che non è cambiato?
"Le mazzette e la corruzione negli appalti, nell'edilizia e affini, di cui leggiamo sui giornali. La gente disonesta c'è sempre stata, a Lugano come altrove. Ma anche la correttezza dei ticinesi, e la loro capacità di indignarsi di fronte a questi episodi, insegnateci dai nostri padri, si spera rimarranno sempre le stesse".


 

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE