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BELLINZONA

Di nuovo in piazza per la Palestina? «Svizzera, hai fatto troppo poco»

Il gruppo che ha organizzato la protesta di Bellinzona non è soddisfatto per la «mancata condanna delle azioni di Israele»
TiPress
Di nuovo in piazza per la Palestina? «Svizzera, hai fatto troppo poco»
Il gruppo che ha organizzato la protesta di Bellinzona non è soddisfatto per la «mancata condanna delle azioni di Israele»
BELLINZONA - Sono riusciti a far scendere in piazza, per una «manifestazione trasversale, silenziosa e pacifica» quasi cinquemila persone e ora, non soddisfatti di quanto fatto sinora dal Governo Federale per il popolo palestinese, non escludono nu...

BELLINZONA - Sono riusciti a far scendere in piazza, per una «manifestazione trasversale, silenziosa e pacifica» quasi cinquemila persone e ora, non soddisfatti di quanto fatto sinora dal Governo Federale per il popolo palestinese, non escludono nuove azioni.

Il gruppo promotore della protesta del 24 maggio a Bellinzona a favore della Palestina, apartitico e aconfessionale, ringrazia i partecipanti e fa sapere di aver consegnato al Consiglio Federale 3162 firme di cittadine e cittadini, per chiedere «azioni concrete ed efficaci al fine di fermare il genocidio in corso a Gaza e in Cisgiordania».

Nonostante la richiesta da parte del Consiglio Federale di «un accesso umanitario illimitato nella striscia di Gaza e una fine immediata delle ostilità», il gruppo si rammarica che «non abbia ancora preso posizione per condannare la politica criminale del governo Netanyahu», come si legge in una nota.

L'invito, quindi, resta lo stesso: «uscire da quell’assordante e prolungato silenzio che non solo ha compromesso la credibilità internazionale della Svizzera come Stato garante del diritto umanitario, ma ha destato serie preoccupazioni per la tenuta stessa della democrazia e dello Stato di diritto», chiedendo non solo «generiche parole di condanna o il mero patrocinio a iniziative umanitarie». Per gli organizzatori, la Svizzera deve infatti adoperarsi «davvero e con ogni mezzo per far cessare questo massacro e ripristinare il rispetto delle Convenzioni di Ginevra, di cui è depositaria».

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