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SONVICO

Frana sui Denti della Vecchia: «Caduti 50mila metri cubi di materiale»

Fortunatamente nessuna persona è rimasta coinvolta. Il geologo cantonale: «Roccia sempre più fragile»
Rescuemedia
Frana sui Denti della Vecchia: «Caduti 50mila metri cubi di materiale»
Fortunatamente nessuna persona è rimasta coinvolta. Il geologo cantonale: «Roccia sempre più fragile»

SONVICO - «Il distacco è dovuto non tanto alle piogge importanti degli ultimi giorni, ma piuttosto alla roccia che piano piano sta diventando sempre più fragile: un fenomeno in corso da tempo. Le forti precipitazioni non possono esserne la causa, poiché il volume è davvero notevole. Si tratta di un evento raro». Sono le parole di Andrea Pedrazzini, geologo cantonale, che raggiunto al telefono tenta di fare chiarezza sulla frana staccatasi domenica mattina sulle montagne nei pressi dei Denti della Vecchia. «Già in passato si sono verificati distacchi di dimensioni ragguardevoli, ma mai crolli di questa entità: sono da considerarsi straordinari, anche per chi è del settore».

Il materiale caduto, aggiunge, «corrisponde a circa 50mila metri cubi, davvero impressionante. I detriti non hanno raggiunto edifici o vie di comunicazione, si sono fermati nella zona boschiva, chiusa precauzionalmente. I sentieri che vanno dal Grotto Monte Creda fino al Pairolo non sono accessibili. Domani mattina faremo un controllo più approfondito e valuteremo se sarà possibile riaprirli».

Alcune testimonianze riferiscono di aver sentito i primi massi staccarsi nel corso della notte. Poi la vera e propria frana, tra le 8 e le 9 quando la roccia si è distaccata in più volte, da una parete vicina al Sasso Grande, precipitando fino a valle, tra Scirona e Monte Creda.

In volo la Rega in collaborazione con la Polizia cantonale - Oltre alla Polizia cantonale, è stato fondamentale il supporto della Rega. «Sul posto è intervenuto Rega 6, il nostro elicottero della base di Locarno - dichiara a tio.ch la portavoce Federica Mauri -. A bordo, vi era anche un poliziotto oltre a un soccorritore specialista elicottero del Soccorso alpino svizzero (SAS) per un controllo. La grossa paura era che vi fossero dei feriti o addirittura delle vittime. L’area è infatti frequentata da chi fa scalata e da escursionisti. Fortunatamente sembra che nessuno sia rimasto coinvolto. Il distacco è avvenuto a circa 1300 metri di altitudine e i sassi sono arrivati fino a 850 metri di quota, in zona Meriggio. Lì, oltretutto, passa anche una stradina che scende verso Creda. È stato quindi verificato in modo approfondito che non vi fosse nessuno per strada o sui sentieri».

«Il boato, il vento e poi gli elicotteri» - Poco distante dalla zona in cui si è distaccata la roccia c'è il Grotto Monte Creda. Il gerente, Ary Antonietti, racconta che «qualche cliente ha chiamato per annullare la prenotazione per paura. Le autorità ci hanno chiesto di non lasciar passeggiare le persone fuori nei boschi e di esporre un cartello con queste indicazioni. Mi hanno confermato qua siamo al sicuro». Complessivamente, «sono stati disdetti solo un paio di tavoli, ma sulla prospettiva di un pranzo domenicale da tutto esaurito non è poi così grave». Sottolinea inoltre che «il grotto rimane spostato rispetto alla frana. La strada di accesso non presenta interruzioni o pericoli».

Il boato questa mattina lo ha avvertito anche lui: «La camera da letto dà sul lato montagna. Dopo questo rumore assordante è seguito un colpo di vento. E poi l'elicottero si è alzato in volo».

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