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Pecore dilaniate sul Monte Generoso: «Così non è più una vita»

Predazioni su predazioni nell'estate ticinese. E il lupo, per il contadino Aurelio Clericetti, è ormai diventato onnipresente.
Germano Mattei
Pecore dilaniate sul Monte Generoso: «Così non è più una vita»
Predazioni su predazioni nell'estate ticinese. E il lupo, per il contadino Aurelio Clericetti, è ormai diventato onnipresente.
BREGGIA - «Il lupo? Lo vedo ormai tutte le sere». È quanto afferma il contadino ticinese Aurelio Clericetti, che tiene il suo gregge tra Roncapiano e le pendici del Monte Generoso. E la frustrazione non manca: nelle ultime due sett...

BREGGIA - «Il lupo? Lo vedo ormai tutte le sere». È quanto afferma il contadino ticinese Aurelio Clericetti, che tiene il suo gregge tra Roncapiano e le pendici del Monte Generoso. E la frustrazione non manca: nelle ultime due settimane il 45enne ha infatti perso tre agnelli e due pecore, sbranati da un lupo che è ormai diventato una presenza costante nella zona.

Dopo la prima predazione, avvenuta martedì scorso, «sono sempre stato sveglio fino alla una di notte a sorvegliare il gregge e ho avvistato il lupo più e più volte», afferma. Allertati, i guardiacaccia sono intervenuti sul posto: «Gli hanno sparato con dei proiettili di gomma, ma stanotte è riapparso di nuovo».

Anche alla luce del sole - Per passare all'azione il lupo sembra però non voler più aspettare il calar del buio. «L'altra sera ero al Generoso a fare fieno», racconta il contadino. «Intorno alle 19.45, quando ancora era giorno, ho visto le pecore che correvano e il lupo dietro. Quando ho gridato è scappato, però ora stiamo pensando di vendere le nostre pecore. Abbiamo le mucche, ma per averne di più ci vorrebbe un'altra stalla. Inoltre il problema si riproporrebbe, perché quando fanno branco i lupi sono in grado di predare anche i bovini».

Contadini al limite - L'unica soluzione, per il 45enne, è dunque quella di «uccidere il predatore». La situazione sarebbe infatti diventata insostenibile: «Conviviamo già con cervi, cinghiali e gente maleducata che lascia andare i cani. Però con il lupo presente quotidianamente non è più una vita: io mi alzo alle 4.20 alla mattina e lavoro fino alle 22. Non posso stare sveglio tutta la notte a sorvegliare il gregge».

«Predazioni all'ordine del giorno» - Intanto a Cerentino, in Valle Maggia, solo nell'ultima settimana sono state uccise otto pecore. Altre ancora, segnala il coordinatore del movimento MontagnaViva Germano Mattei, mancano all'appello.

«Gli avvistamenti e le predazioni sono ormai all'ordine del giorno. E anche quando sono raggiunte le quote previste dalla nuova Ordinanza federale in vigore dal 1 luglio i Servizi cantonali si negano nell’ordinare gli abbattimenti», denuncia Mattei. «Sul terreno prevalgono rabbia e scoraggiamento: si minacciano dunque scarichi di alpeggi».

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