Il caso segnalato da un lettore. Già negli scorsi anni telefonate simili erano circolate in Ticino
LUGANO - «È stato lei ad ammaccarla? Beh, innanzitutto volevo ringraziarla per il biglietto, poiché ormai quasi nessuno fa queste cose!». Se avete ricevuto una telefonata come questa, state in guardia. Potrebbe essere uno scherzo, ma anche una truffa.
Una conversazione registrata - Una tecnica praticamente identica (differiva solo per la dinamica dell'incidente), circolava già alcuni anni fa. In sintesi si riceve una telefonata, dall'altro capo della cornetta vi è una voce, registrata, che simula una conversazione riguardante un presunto danneggiamento a un'auto.
Il caso recente -La telefonata, come riferisce K.W.*, ha ricominciato a circolare alle nostre latitudini. Nello specifico il lettore ha ricevuto la chiamata nella tarda serata di ieri: «Era circa mezzanotte quando mi è suonato il telefono».
Una voce di donna inizia la conversazione. Che segue in questo modo:
- A proposito lei è assicurato, vero?
- Come... scusi?
- Aspetti, aspetti, solo per chiarire: io ho un biglietto con questo numero di telefono a cui sto chiamando e con la targa, che quindi dovrebbe essere quella della sua macchina che ha ammaccato la mia, teoricamente...
- E lei mi dice di no?
- Che non è stato lei, quindi ?
- Va bene, va bene... Allora la cosa cambia...
- Vediamo, io posso fare così: denuncio il sinistro alla mia assicurazione indicando la sua targa... Perché è l’unica cosa che ho in mano...
- Lo comunico, intanto. E lei comunica e chiarisce tutto con la sua compagnia assicurativa quando la contatteranno; quindi lei spiega quello che deve spiegare ed è finita la storia...
- Le va bene?
- Benissimo, allora vedrò di farmi pagare dalla sua assicurazione la riparazione della mia macchina, così cerco anche di farmela mettere a nuovo.
- Grazie tanto davvero, gentilissimo!
Come difendersi - In realtà il caso specifico sembrerebbe riguardare uno scherzo telefonico che si può realizzare tramite un'app specifica. Tuttavia la Polizia cantonale, già nelle precedenti occasioni, metteva in guardia da sistemi simili di truffa o tentativi di estorsione.
Questa tipologia di truffe non è solo telefonica, ma a volte si verifica anche "dal vivo". Per strada, al semaforo o nei parcheggi, l'ignara vittima viene avvicinata da una vettura con lo specchietto già rotto. In questo frangente, un complice dà un colpo alla carrozzeria dell'auto della vittima e poi mostra lo specchietto rotto. Con la scusa di chiudere in modo bonale la faccenda, chiedono un versamento in contanti per la riparazione del danno.
Questo trucco viene utilizzato spesso nelle città con molto traffico, dove una fermata per la constatazione del presunto incidente causerebbe un ingorgo.
Inoltre, a volte, questo espediente viene adottato per permettere ad un correo di aprire le portiere posteriori e sottrarre borse o oggetti di valore riposti sul sedile.
La Polizia cantonale per non incorrere in spiacevoli sorprese consiglia quindi di:
-Chiedere alla persona che telefona il suo nome, cognome e indirizzo.
-Se non viene dato seguito a questa richiesta, interrompere immediatamente la comunicazione dandone segnalazione al 117.
Se vi capita una situazione analoga in strada:
-Non saldare mai con denaro contante il presunto incidente.
-Richiedere sempre l'intervento di una pattuglia di polizia per la constatazione.
-Mantenere sempre una certa distanza dalle auto davanti e a fianco.