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CANTONEMigrante ammanettato: «Un comportamento eccessivo»

19.12.19 - 12:21
L’accusa chiede la conferma di una pena pecuniaria nei confronti di Sansonetti, ex responsabile di Argo 1
Archivio Tipress
Migrante ammanettato: «Un comportamento eccessivo»
L’accusa chiede la conferma di una pena pecuniaria nei confronti di Sansonetti, ex responsabile di Argo 1

BELLINZONA - «Lo ha provocato, lo ha colpito al polpaccio e gli ha gettato addosso dell’acqua». Per la procuratrice pubblica Margherita Lanzillo non c’è motivo di mettere in dubbio la versione fornita dal migrante che la sera del 21 gennaio 2017 nel centro di accoglienza di Camorino era stato ammanettato e legato a un tubo delle docce.

E oggi in pretura penale a Bellinzona chiede quindi che l’imputato Marco Sansonetti, ex responsabile dell’agenzia Argo 1 che quella sera è stato presente nel bunker, sia condannato a una pena pecuniaria sospesa di complessivi 2’700 franchi, per coazione o in alternativa per abuso di autorità.

Il racconto della vittima - si tratta di giovane di origini africane, all’epoca ancora minorenne -  sarebbe credibile. «È stato fornito spontaneamente, senza intenti calunniatori» ha detto la procuratrice, che in aula ha quindi riportato anche altre testimonianze a sostegno della versione.

Sansonetti non ha ammanettato il migrante, ma il comportamento da lui adottato immediatamente dopo configura - per l’accusa - il reato. «Ha piantonato l’uscio, si è preso gioco di lui, lo ha colpito al polpaccio». Un comportamento «eccessivo», che «ha privato ulteriormente della libertà il migrante ammanettato».

L’accusa ha chiesto anche la conferma dell’infrazione alla legge federale sull’assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti, per aver sottratto 71’880 franchi di contributi. «Tutti i dipendenti hanno affermato di aver ricevuto parte del salario in contanti, parlando di “nero”».

La difesa: «Un risarcimento di 50’000 franchi» - Il migrante è stato ammanettato e legato nelle docce. Ma Sansonetti «era contrario alla misura». Così l’avvocato difensore Olivier Ferrari, che ha chiesto l’assoluzione del suo assistito. E un risarcimento per torto morale di 50’000 franchi.

Quella sera la situazione «era tesa». E riportando a sua volta delle testimonianze, il legale ha sottolineato che l’ex responsabile di Argo 1 si è avvicinato al migrante ed è intervenuto soltanto per «tutelarlo». Non lo ha però mai toccato o colpito. Sempre dalla ricostruzione dei fatti, non risulterebbe inoltre che Sansonetti lo abbia sbeffeggiato. O che gli abbia gettato addosso dell’acqua.

Per quanto riguarda il mancato versamento dei contributi sociali, il legale ha ribadito che all’interno di Argo 1 l’imputato si occupava soltanto di aspetti operativi e di contatti con le autorità. «Mai di questioni amministrative: lui faceva il “postino” per consegnare le buste paga».

Domani la sentenza - Il giudice Siro Quadri comunicherà la decisione domani alle 15. Sempre domani, ma alle 14, sarà pronunciata anche la sentenza nei confronti dei due agenti di polizia che per il caso sono comparsi in aula negli scorsi giorni.

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