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CHIASSODal sistema d’allarme alle vie di fuga: «Un colpo pianificato nei minimi dettagli»

26.02.18 - 17:11
I malviventi finiti in manette per il tentato furto alla Loomis sono «professionisti del crimine». Nell’azione è stata fondamentale la collaborazione tra forze dell’ordine elvetiche e italiane
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Dal sistema d’allarme alle vie di fuga: «Un colpo pianificato nei minimi dettagli»
I malviventi finiti in manette per il tentato furto alla Loomis sono «professionisti del crimine». Nell’azione è stata fondamentale la collaborazione tra forze dell’ordine elvetiche e italiane

CHIASSO - Un buco nel cemento armato per accedere al caveau e fare quindi man bassa di oggetti di valore. Era questo il colpo pianificato nei minimi dettagli che i dodici malviventi fermati la scorsa notte (cinque in Svizzera e sette in Italia) stavano mettendo in atto a Chiasso. Il loro obiettivo era la merce custodita dalla Loomis, ditta attiva nel trasporto di valori. «L’azione criminale era effettivamente partita, avevano pensato a tutto» ci spiega il commissario capo Renato Pizolli, portavoce della polizia cantonale.

«Si tratta di professionisti del crimine che erano in possesso di tutti gli strumenti per riuscire a mettere a segno il colpo». Tra questi c’era una carotatrice, ovvero una macchina in grado di forare il cemento armato. E avevano anche pensato a come eludere il sistema d’allarme del caveau: «Sul tetto dello stabile adiacente era stata piazzata un’apposita apparecchiatura, da noi sequestrata» spiega ancora Pizolli. Poi c’erano le vetture rubate per accedere al nostro paese, come pure i mezzi necessari per allontanarsi con la refurtiva. I malviventi non erano però armati.

L’inchiesta, coordinata dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, è alle fasi iniziali. L'ipotesi di reato nei confronti delle persone arrestate è di tentato furto con scasso. Per gli inquirenti si tratta ora di raccogliere e verificare più elementi possibili. Ma è grazie all’indagine preventiva e all’intenso scambio di informazioni con le forze dell’ordine italiane che è stato possibile sventare il furto. «Un lavoro che ci ha permesso di essere pronti nel momento giusto» afferma ancora Pizolli, sottolineando che nell’ambito dell’operazione nessuno è rimasto ferito. «L’intervento è frutto della collaborazione e soprattutto di una buona organizzazione, non c’è stata improvvisazione». Sul territorio elvetico era coordinato dalla polizia cantonale, che ha lavorato assieme alle guardie di confine e la Comunale di Chiasso.

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COMMENTI
 

Mao75 6 anni fa su tio
Faloppia Twelve :)

vulpus 6 anni fa su tio
C'è qualcosa che non quadra. Un'azienda che della sicurezza fa un suo must, non può avere un allarme messo fuori servizio dal tetto di un vicino. Per neutralizzare un impianto non bisogna forse conoscerlo?

sipial 6 anni fa su tio
Hai perfettamente ragione.

miba 6 anni fa su tio
In poche parole se non ci fossero state le informazioni dalla polizia italiana il colpo sarebbe andato a segno, o sbaglio?

Foxdilollo78 6 anni fa su tio
Risposta a miba
Poco importa!! Assist-Gol, è sempre Gol, no??

sedelin 6 anni fa su tio
Risposta a miba
se se se, cosa importa?

centauro 6 anni fa su tio
Risposta a miba
Certamente è all'ordine del giorno che ci siano contatti tra le varie polizie di diversi Paesi per collaborare contro il crimine.

miba 6 anni fa su tio
Risposta a Foxdilollo78
Questo lo condivido, lavoro di squadra ed alla fine è il risultato che conta :)
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