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CHIASSO

Dal sistema d’allarme alle vie di fuga: «Un colpo pianificato nei minimi dettagli»

I malviventi finiti in manette per il tentato furto alla Loomis sono «professionisti del crimine». Nell’azione è stata fondamentale la collaborazione tra forze dell’ordine elvetiche e italiane
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Dal sistema d’allarme alle vie di fuga: «Un colpo pianificato nei minimi dettagli»
I malviventi finiti in manette per il tentato furto alla Loomis sono «professionisti del crimine». Nell’azione è stata fondamentale la collaborazione tra forze dell’ordine elvetiche e italiane
CHIASSO - Un buco nel cemento armato per accedere al caveau e fare quindi man bassa di oggetti di valore. Era questo il colpo pianificato nei minimi dettagli che i dodici malviventi fermati la scorsa notte (cinque in Svizzera e sette in Italia) stava...

CHIASSO - Un buco nel cemento armato per accedere al caveau e fare quindi man bassa di oggetti di valore. Era questo il colpo pianificato nei minimi dettagli che i dodici malviventi fermati la scorsa notte (cinque in Svizzera e sette in Italia) stavano mettendo in atto a Chiasso. Il loro obiettivo era la merce custodita dalla Loomis, ditta attiva nel trasporto di valori. «L’azione criminale era effettivamente partita, avevano pensato a tutto» ci spiega il commissario capo Renato Pizolli, portavoce della polizia cantonale.

«Si tratta di professionisti del crimine che erano in possesso di tutti gli strumenti per riuscire a mettere a segno il colpo». Tra questi c’era una carotatrice, ovvero una macchina in grado di forare il cemento armato. E avevano anche pensato a come eludere il sistema d’allarme del caveau: «Sul tetto dello stabile adiacente era stata piazzata un’apposita apparecchiatura, da noi sequestrata» spiega ancora Pizolli. Poi c’erano le vetture rubate per accedere al nostro paese, come pure i mezzi necessari per allontanarsi con la refurtiva. I malviventi non erano però armati.

L’inchiesta, coordinata dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, è alle fasi iniziali. L'ipotesi di reato nei confronti delle persone arrestate è di tentato furto con scasso. Per gli inquirenti si tratta ora di raccogliere e verificare più elementi possibili. Ma è grazie all’indagine preventiva e all’intenso scambio di informazioni con le forze dell’ordine italiane che è stato possibile sventare il furto. «Un lavoro che ci ha permesso di essere pronti nel momento giusto» afferma ancora Pizolli, sottolineando che nell’ambito dell’operazione nessuno è rimasto ferito. «L’intervento è frutto della collaborazione e soprattutto di una buona organizzazione, non c’è stata improvvisazione». Sul territorio elvetico era coordinato dalla polizia cantonale, che ha lavorato assieme alle guardie di confine e la Comunale di Chiasso.

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