Operazione "Linfa", uno dei capi viveva in Ticino

Il 47enne italiano, figura centrale del traffico, risiedeva nella fascia di confine da circa un anno
MILANO - La Direzione investigativa antimafia (DIA) di Milano, nell’ambito dell’operazione “Linfa”, ha sgominato un’organizzazione attiva nel traffico di stupefacenti a sfondo ‘ndranghetista, arrestando 10 persone, nella notte tra il 4 e il 5 luglio, e sequestrando 6 kg di cocaina, 149 di marijuana e 40mila euro in contanti.
Tra le persone finite in manette, riferisce il Corriere del Ticino, vi è anche G.M., 48 anni, di Rosarno (Reggio Calabria), e figura centrale del traffico che «da almeno un anno» risiedeva in Ticino, nella fascia di confine. L’uomo, fino ad ora incensurato, si occupava di gestire il commercio di narcotici sulla tratta tra Lombardia, Lazio, Sicilia e Calabria.
L’arresto, è avvenuto a Pavia, mentre l’uomo si trovava a bordo di un’auto con targhe ticinesi, e in maniera improvvisa - ha spiegato il colonnello della DIA Piergiorgio Samaja - per evitare che il 47enne facesse rientro in Svizzera dove era solito trascorrere le proprie notti, al riparo dalle forze dell'ordine italiane.




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