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MENDRISIO

«Per l’ex dirigente al massimo tre anni e tre mesi»

Con i soldi dei clienti al casinò per 1'114 volte. La difesa: «Si consideri una scemata imputabilità di grado medio»
«Per l’ex dirigente al massimo tre anni e tre mesi»
Con i soldi dei clienti al casinò per 1'114 volte. La difesa: «Si consideri una scemata imputabilità di grado medio»
MENDRISIO – «L’imputato soffriva di una forma grave di dipendenza da gioco: si trovava in un vortice». Nel processo a carico dell’ex dirigente bancario Domenico Petrella (56 anni), che tra il 2010 e il 2014 ha malversato...

MENDRISIO – «L’imputato soffriva di una forma grave di dipendenza da gioco: si trovava in un vortice». Nel processo a carico dell’ex dirigente bancario Domenico Petrella (56 anni), che tra il 2010 e il 2014 ha malversato circa quindici milioni di euro dei clienti per giocare nei casinò, la parola è passata al suo difensore, l’avvocato Marco Masoni. Davanti alla Corte delle Assise criminali di Lugano, riunita a Mendrisio e presieduta dal giudice Mauro Ermani, il legale chiede una pena massima di tre anni e tre mesi. Questo considerando anche una scemata imputabilità di grado medio.

Nel suo intervento, la difesa si concentra sulle 1'114 visite che in quattro anni e mezzo l’imputato ha effettuato nelle case da gioco di Lugano e Campione. Secondo Masoni un mancato intervento da parte dei casinò «ha contribuito a ingigantire il danno».

La richiesta dell’accusa - La procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti aveva chiesto, ieri pomeriggio, una detenzione di sei anni e nove mesi. Una pena che per la difesa è «ingiusta ed esagerata».

La Corte comunicherà la sentenza oggi a partire dalle 17.

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