"L'hashish in treno è proibito"

Caso del giovane trovato sul treno con qualche grammo di marijuana e poi assolto dal giudice. Il portavoce delle Ferrovie Christian Ginsig spiega come viene affrontato il tema della droga dalle FFS
“La sentenza è nota alla polizia ferroviaria: è stata la stessa persona coinvolta ad informarcene personalmente. Nel rapporto non figurava il motivo per cui fosse stato effettuato il controllo, così come non risultava se vi sarebbe stata un’ulteriore perquisizione sul soggetto da parte della polizia competente, come è previsto per legge. Su questa questione il giudice non si è chinato. Non siamo stati in grado neppure fino ad ora di spiegare come mai tra gli agenti polizia ferroviaria, in questo caso, sia nato il sospetto che il ragazzo avesse con sé della marijuana. Come si è dimostrato, in tutti i casi, il sospetto era fondato".
Capita che la polizia ferroviaria controlli persone senza quindi averne l'autorizzazione?
"Ogni anno la polizia ferroviaria effettua controlli su oltre 40.000 persone e sotto questo aspetto si contano sulle dita di una mano i ricorsi. Noi riteniamo che i nostri controlli siano corretti e in sintonia con i regolamenti in vigore e, infine, sono a servizio della sicurezza del trasporto pubblico”.
In quali casi la polizia ferroviaria effettua controlli antidroga?
"Senza sospetti fondati la polizia ferroviaria non effettua controlli riguardanti un eventuale possesso di droga. Spesso sono l'odore di marjiuana, il comportamento anomalo del passeggero o una segnalazione a portare, oltre al controllo dei biglietti e dei documenti, anche un controllo riguardante sostanze stupefacenti. Se vi è un sospetto si è anche obbligati ad agire. Il trasporto di sostanze stupefacenti in bagaglio a mano non è consentito e l'azienda (ossia le FFS) può, se vi è il sospetto fondato, di controllare il contenuto della stesso. Per quanto riguarda le sostanze stupefacenti e altri reati che non siano direttamente legati alla tutela dei passeggeri, la polizia ferroviaria segnala il caso alla polizia locale".
Questo vuol dire che, di regola, il passeggero non viene perquisito dalla polizia ferroviaria, bensì dai colleghi della polizia cantonale?
"Con alcuni cantoni vi è un accordo che prevede, in caso di consumo di droga di un passeggero, la possibilità di spiccare denuncia e presentarla alle autorità competenti. Se il caso può essere direttamente preso a carico dalla polizia ferroviaria con una denuncia e vi è un atteggiamento cooperativo da parte della persona sospetta, quest'ultima viene esentata dalla perquisizione. In caso contrario essa viene consegnata alla polizia cantonale. E' tutto interesse della persona coinvolta affinché il caso venga evaso il prima possibile”.
Secondo lei la polizia ferroviaria ha competenze insufficienti?
"Sarebbe auspicabile nell'interesse della sicurezza pubblica che la polizia ferroviaria avesse, gli stessi poteri delle polizie cantonali, limitati comunque nel suo raggio di azione, ossia nei treni e nelle stazioni.




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