Blitz del Sindacato Svizzero dei Media alla RSI

Azione simbolica per lanciare un monito contro l’iniziativa “200 franchi bastano”
Azione simbolica per lanciare un monito contro l’iniziativa “200 franchi bastano”
COMANO - In occasione della giornata di porte aperte della RSI, il Sindacato Svizzero dei Media (SSM) ha organizzato un’azione simbolica per lanciare un monito contro l’iniziativa “200 franchi bastano”, che sarà votata nella prima metà del 2026.
Sotto lo slogan “Non lasciamo segare a metà la NOSTRA RSI”, attivisti del sindacato hanno distribuito volantini accompagnati da un’installazione con radio e televisioni, dipinte con i colori ticinesi e svizzeri, fisicamente segate a metà.
Un’immagine forte per rappresentare ciò che significherebbe il dimezzamento del canone: tagliare in due il servizio pubblico radiotelevisivo e colpire duramente la Svizzera italiana.
«Le conseguenze sarebbero devastanti - rendono noto in un comunicato - con metà delle risorse, sparirebbe gran parte della produzione locale. Meno programmi, meno cultura, meno informazione, meno sport e meno lavoro».
Il sindacato sottolinea che «con una RSI non più “made in Ticino”, il nostro territorio perderebbe posti di lavoro qualificati e stabilità economica».
La compagine sindacale mette in evidenza il fatto che la RSI «racconta le nostre storie, dà voce alla nostra regione e alle nostre comunità. Se permettiamo che venga dimezzata, non perderemo solo programmi e lavoro, ma anche un pezzo della nostra identità collettiva».







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