Dal 24 maggio al 15 giugno i sotterranei dell’Antico Convento delle Agostiniane ospiteranno le fotografie finaliste del noto concorso di fotogiornalismo
BELLINZONA - Dopo un inizio di stagione all’insegna del grande fotogiornalismo italiano, con la retrospettiva dedicata a Mario De Biasi, SpazioReale torna ad aprirsi sulla scena fotografica internazionale con la World Press Photo Exhibition 2025. La prestigiosa mostra itinerante, esposta ogni anno in 120 città in tutto il mondo e visitata da 4 milioni di persone, torna a Monte Carasso per l’unica tappa nella Svizzera italiana. Dal 24 maggio al 15 giugno i suggestivi sotterranei dell’Antico Convento delle Agostiniane ospiteranno le fotografie finaliste del più autorevole concorso mondiale di fotogiornalismo, che dal 1955 premia gli scatti capaci di raccontare con intensità e rigore visivo i principali avvenimenti dell’attualità globale.
Giunto alla sua 68esima edizione, il World Press Photo Contest premia ogni anno i migliori fotografi professionisti della stampa, fotogiornalisti e fotografi documentaristi che, attraverso le loro immagini, restituiscono con chiarezza e profondità visiva la complessità del mondo contemporaneo. Grazie a questo approccio, la fondazione olandese World Press Photo Foundation mira a contribuire alla costruzione di una ‘storia mondiale’ del miglior giornalismo visivo. Il concorso adotta una struttura basata sulla differenziazione per regioni e categorie, che consente una rappresentazione più equa e diversificata delle storie raccontate attraverso le fotografie concorrenti: i contributi vengono selezionati prima a livello regionale (Africa, Asia, Europa, Nord America e America Centrale, Sudamerica, Sudest Asiatico e Oceania) e successivamente valutati secondo quattro formati: Fotografie singole, Storie (3-10 fotografie), Progetti a lungo termine (24- 30 fotografie) e Open Format (narrazioni miste con fotografia come contenuto principale). Dai vincitori regionali vengono poi selezionali i premiati globali.
La foto e la storia dell'anno
Il premio World Press Photo of the Year è stato assegnato alla fotografa palestinese Samar Abu Elouf per l’opera Mahmoud Ajjour, Aged Nine, che ritrae un bambino gravemente ferito a Gaza durante un attacco aereo nel marzo 2024. La fotografa, evacuata da Gaza nel dicembre 2023, vive oggi a Doha nello stesso complesso residenziale del piccolo Mahmoud. Lo scatto, denso di dolore e delicatezza, denuncia le gravi conseguenze del conflitto sulla popolazione infantile e rappresenta una testimonianza toccante dell’impatto sproporzionato della guerra sui più vulnerabili. Secondo le Nazioni Unite, Gaza registra oggi il più alto numero di amputazioni infantili pro capite al mondo.
La Storia dell’anno è invece Droughts in the Amazon del fotografo messicano Musuk Nolte, un reportage che documenta l’intensificarsi delle siccità nella regione amazzonica a causa dei cambiamenti climatici. Il progetto sottolinea come la crisi ambientale stia alterando profondamente gli equilibri naturali e sociali del territorio, costringendo intere comunità indigene ad abbandonare le loro terre. Attraverso immagini potenti, il lavoro di Nolte pone l’accento sull’urgenza di affrontare con responsabilità e visione globale le sfide poste dal cambiamento climatico.
EventoReale: Porte aperte sul cinema dal mondo 2025 apre uno scorcio sulla Malesia - Prosegue il dialogo tra fotografia, fotogiornalismo e cinema, avviato nel 2019 grazie alla collaborazione tra SpazioReale e la sezione Open Doors del Locarno Film Festival. L’EventoReale promosso quest’anno, in programma per martedì 27 maggio alle 21:15, mira ad aprire una finestra sul mondo, offrendo spunti di riflessione su ciò che ci circonda. Protagonista della serata sarà Tiger Stripes della regista malese Amanda Nell Eu. L’accesso alla proiezione è gratuito. La mostra rimarrà aperta fino all’orario di inizio della proiezione.