Il sogno di mattoncini della Fortezza di Bellinzona continua: «Incrociamo le dita»

Sono state raggiunte le 10'000 firme e ora LEGO dovrà decidere se fare della monumento un set ufficiale. La Città: «Una grande opportunità per farci conoscere nel mondo».
Sono state raggiunte le 10'000 firme e ora LEGO dovrà decidere se fare della monumento un set ufficiale. La Città: «Una grande opportunità per farci conoscere nel mondo».
BELLINZONA - Ci sono voluti meno di 12 mesi per raggranellare le 10'000 segnature necessarie sulla piattaforma LEGO Ideas affinché l'azienda dei mattoncini danesi possa effettivamente valutare l'eventualità di farne un set acquistabile.
È stata quindi un successo la (simpatica) iniziativa della Città di Bellinzona, lanciata lo scorso luglio, che ha «speditamente» raccolto sostegni.
«A contribuirvi sono stati sia gli appassionati del genere, sia molti bellinzonesi e ticinesi che hanno voluto appoggiare l’idea tramite cui la Città intende veicolare in tutto il mondo l’immagine dei castelli, Patrimonio Unesco», ribadisce via nota la Città.
«Fondamentali, nel raggiungimento del primo obiettivo, sono state le numerose attività di marketing online e sul territorio, le affissioni, la presenza agli eventi e il contributo di Artù (testimonial delle campagne targate BellinzonaCity) così come la decisione del Municipio di “cavalcare” il tema durante il recente carnevale Rabadan», ribadisce il Municipio che ringrazia vivamente tutti i sostenitori.
Ora la palla passa nelle mani di LEGO che dovrà valutare il progetto a partire da settembre, il processo durerà verosimilmente diversi mesi.
Il sogno “in mattoncini” della capitale cantonale resta però intatto: «Fare in modo che il modellino, oggi ancora virtuale, possa un giorno diventare il primo monumento UNESCO in Svizzera realizzato in serie da LEGO®, permetterebbe a maggior ragione di promuovere in maniera diversa e indiretta la Fortezza, facendola apprezzare sotto un punto di vista diverso da chi già la conosce, e facendola conoscere a chi oggi ancora non ne ha mai sentito parlare», conclude la Città che invita tutti a «incrociare le dita».







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