Il rapper con la sindrome di Down: il video



Lapo ha 17 anni e grinta da vendere. Già cinque i brani al suo attivo. Per lui il look è importantissimo. Il suo è un messaggio di grande forza.
Lapo ha 17 anni e grinta da vendere. Già cinque i brani al suo attivo. Per lui il look è importantissimo. Il suo è un messaggio di grande forza.
PURA (MALCANTONE) - Per Lapo l'outfit, il modo di vestirsi, è importante. Ha una stanza con un armadio gigante in cui custodisce decine di vestiti. La sera prima sa già per filo e per segno cosa indosserà il giorno dopo. «Ci tengo», ammette col sorriso.
«Bisogna "spaccare"» – Lapo Giambini ha 17 anni. Abita a Pura, nel Malcantone, ed è un rapper. Al suo attivo ha già cinque brani. Segni particolari: ha la sindrome di Down. «So di avere questa cosa – spiega –. Ma non è mica un problema. La vita è bella. E bisogna "spaccare". A me la musica dà tantissimo. E io grazie alla musica posso sognare».
Messaggi positivi – Tipo stravagante questo Lapo. In arte si fa chiamare Sfera Nera. Ci accoglie nella casa in cui vive coi genitori e la sorella. E ci parla solo di musica e tendenze. «Sapete che le canzoni le scrivo io stesso? Devo ovviamente ringraziare anche il mio maestro, Gregorio, che ogni tanto nei brani canta con me. Voglio lanciare dei messaggi positivi a chi mi ascolta. Il mio scopo è quello di dare coraggio. Faccio anche dei piccoli concerti».
Inclusione – La mamma lo definisce un ragazzo esemplare che ogni mattina si alza e va a Varese in una scuola superiore. «Perché vado a scuola in Italia? In famiglia hanno ritenuto che fosse la soluzione più adatta per la mia inclusione e per i miei ritmi. A scuola vado bene. Sto imparando tante cose. Ma la mia testa è sempre rivolta alla musica».
«Sono un buono» – Poi torna a parlare dei suoi vestiti. «Il look serve per fare capire che persona sei a chi incontri. Io sono uno sciallo. Un buono. Spesso ho anche delle collane attorno al collo. Come un vero rapper, diciamo».
«Per produrre devo isolarmi» – Il 17enne si accarezza i capelli e ci mostra orgoglioso la sua batteria. «La tengo nella mia camera da letto, che confina con quella di mia sorella. Io però non sto spesso qui. Per produrre ho bisogno di isolarmi. E quindi vado volentieri nella stanza in cui ho anche l'armadio dei vestiti. Entro in un'altra dimensione, il mio regno».
«Non abbiate paura» – A sentire Lapo si direbbe che la sindrome di Down sia una leva motivazionale più che un freno. «Io penso di essere al mondo per trasmettere qualcosa alla gente tramite la musica. Voglio dire a tutti di non mettersi limiti, di non avere paura di lanciarsi nelle proprie passioni».