Raddoppiano gli incidenti dei sedicenni col 125. L'USTRA valuta interventi. L'analisi del TCS e di un maestro conducente
BERNA / BELLINZONA - «Bisogna lavorare sulla formazione e sulla testa degli adolescenti». La considerazione è di Fabrizio Masci, maestro conducente dell’Autoscuola 2000, all'indomani della notizia dell’incremento degli incidenti fra i giovani motociclisti da quando, nel 2021 è stata abbassata l’età minima per condurre le due ruote della categoria A1.
Il trend - L’Ufficio federale delle strade (USTRA) ha constatato che tra il 2021 e il 2023 «il numero di sinistri fra i motociclisti tra i 16 e 17enni a bordo di 125 in questa fascia d'età è più che raddoppiato rispetto al periodo 2018-2020». Nei prossimi mesi l'USTRA valuterà, insieme alle parti interessate «possibili interventi tesi a contrastare questa evoluzione».
«La strada è pericolosa» - Masci non è stupito dalla tendenza. «Premetto - spiega - non bisogna generalizzare. Non tutti gli adolescenti sono uguali. Però, a 16 anni, si tende ad avere una testa diversa rispetto a quando si ha 18-20 anni. È un po’ più complicato far comprendere loro le regole». Per il maestro conducente abbassare l’età minima per condurre i 125 non è stato sbagliato. Né la formazione di base andrebbe cambiata. «Sta al ragazzo metterla in pratica - aggiunge - È importante che i 16enni capiscano che la strada è pericolosa e che gli incidenti accadono».
«Testa e formazione» - Da qui la necessità di lavorare sulla formazione e sulla testa dei giovanissimi. «Devono assimilare un concetto: non è scontato che tutti sappiano condurre una moto o adattarsi al traffico. Tanti incidenti capitano a causa della troppa velocità o perché non hanno valutato bene la situazione: frenare su una due ruote, malgrado esista l’ABS, non è così “logico” come si pensi».
Tadini: «Incremento 70% dei corsi» - Il dato dell’incremento degli incidenti fra i 16-17enni motociclisti a bordo dei 125 preoccupa, ma non coglie di sorpresa Filippo Tadini, direttore del TCS Ticino. «A questo proposito - aggiunge - negli ultimi quattro anni abbiamo aumentato i corsi per chi guida le due ruote. L’incremento totale nel settore corsi nel 2024 è stato del 70%. È uno dei comparti dove c’è maggiore interesse. Tanti genitori chiamano per informarsi e regalano i buoni ai figli. C'è molta partecipazione anche da parte dei 50enni che, magari, hanno appena preso lo scooter».
«La strada non è la pista» - Un segnale incoraggiante, testimoniato anche dalla grande partecipazione alla “Giornata delle due ruote” dedicata ai neofiti, tenutasi il 16 marzo 2024. «Ai 16 e ai 17enni diciamo che la strada non è una pista e questo aspetto viene sottolineato anche dai nostri istruttori ed ex piloti del Motomondiale. È necessario un lavoro vero di sensibilizzazione. Con le moto, purtroppo, è facile farsi male rispetto a un veicolo a quattro ruote».
I corsi del TCS - In generale, il Tcs offre cinque corsi di perfezionamento della guida: Moto 1, Moto 2, Moto Pro e Moto Pista. «Ne abbiamo anche un altro, Moto Road - precisa Tadini - Grazie alle registrazioni video onboard realizzate durante l'uscita, si forniscono gli strumenti per affinare la vostra guida grazie all'analisi dettagliata dei nostri istruttori. È bene sottolineare che i corsi non vengono proposti a scopo di lucro».
«Insegnamo a padroneggiare la moto in diverse situazioni» - In quei frangenti, s'insegna a usare bene il corpo, a padroneggiare e manovrare la moto in diverse situazioni e a diverse velocità, in curva, a evitare un ostacolo improvviso e ad allenare la giusta tecnica di frenata.
«E abbiamo nel nostro team, oltre a maestri conducenti di lunga esperienza, anche due piloti, tutti apprezzati e ascoltati dai giovani - continua Tadini - pensavamo potessero venire solo gli adolescenti interessati ad andare in pista per evitare di rovinare la moto in strada. Invece no, anche il sottoscritto benché “motociclista della domenica” ha partecipato a tutti i corsi».