Un gruppo di commercianti e residenti di Locarno sono pronti a consegnare 500 firme contro il nuovo piano di viabilità nel centro storico.
LOCARNO - Nel 2019 quasi 2'000 firme, raccolte dalla Società Commercianti, Industriali e Artigiani del Locarnese, erano state consegnate contro una petizione che chiedeva la pedonalizzazione della Zona incontro nella parte ovest del centro storico. Ora la storia si ripete, almeno in parte.
500 firme - Questa mattina, infatti, 500 firme verranno depositate presso la Cancelleria comunale di Locarno da parte di un gruppo di commercianti e residenti. Il contenzioso? Riguarda sempre la mobilità, in questo caso "stravolta", all’interno della Città Vecchia.
«C'è stata una grande partecipazione popolare trasversale», ci spiega Francesco Bevilacqua della Farmacia Città Vecchia Locarno. Cosa significa? «Non è vero che siamo di fronte a una dicotomia tra residenti e commercianti, tra chi è a favore della chiusura del centro e chi no. C’è un sentimento popolare diffuso su questa questione».
Meno auto nel centro storico - Ma vediamo nello specifico in cosa consiste il tanto discusso progetto. Il nuovo piano prevede la chiusura al traffico di via Borghese (che sarà percorribile solamente per chi vive, lavora o intende fermarsi in Città Vecchia), una chiusura parziale – in alcune fasce orarie e in alcuni giorni, in particolare i fine settimana – di via Cittadella e infine la chiusura di Via delle Monache, che sarà limitata ai confinanti autorizzati.
L’obiettivo? «Limitare i transiti, in modo da favorire la vivibilità all’interno dei quartieri», spiegava il Municipio alla presentazione del progetto lo scorso 17 gennaio.
Il tema però, come detto, non è affatto nuovo. «È una questione annosa, ciclicamente si torna a discutere della viabilità», continua Bevilacqua sconsolato. «Questa volta, contrariamente al 2019, non si tratta più di pedonalizzazione. Il problema è stato affrontato da un altro lato, ma la questione di fondo non cambia. Le implicazioni di questo progetto sono molto ampie e riguardano sia la popolazione che i commercianti».
Per ora solo una "sperimentazione" - Per il momento niente è scolpito nella pietra. La decisione finale è rinviata alla conclusione dei tre mesi di sperimentazione. «Se il progetto non dovesse andare bene, chi risarcirà i commercianti? Ma soprattutto, una volta fatto questo passo, ci sarà la volontà politica di tornare indietro?», si chiede Bevilacqua. «Se dovessero confermare gli investimenti previsti (per organizzare la sperimentazione, il Municipio ha presentato un apposito messaggio per un importo di 140'000 franchi - ndr.) sarà probabilmente complicato riavvolgere il nastro».
Sul piede di guerra, ma con la mano tesa e la volontà di intavolare una «discussione costruttiva». Insomma, il gruppo di firmatari non intende presentarsi a muso duro in Cancelleria. «Non abbiamo, in qualità di commercianti, un approccio ideologico. La nostra non è una protesta, è importante sottolinearlo». E ancora: «Non vogliamo mettere in discussione la buona fede e l’autorevolezza di chi ha preparato questa sperimentazione. Siamo pronti al dialogo».
Una via mediana - Insomma, il dibattito è lanciato. «Sapevamo che il tema è controverso e polarizza, avevamo già avuto sia una raccolta firme per pedonalizzare il centro storico, sia una raccolta firme per lasciare le cose come stanno», ci spiega invece il sindaco Nicola Pini. «Il Municipio ha cercato di identificare una via mediana, con qualche limitazione oraria o per chi semplicemente transita senza fermarsi. Via mediana che l’esecutivo ha proposto di sperimentare - vale a dire provare - per 3 mesi per poi avere ulteriori elementi di decisione. Anche per questo, nonostante non ce ne fosse formalmente bisogno, abbiamo voluto passare da una discussione in Consiglio Comunale: è giusto che vi sia l'opportuno dibattito pubblico e politico».
Detto questo, il sindaco precisa che «si tratta di discutere di una sperimentazione che dia ulteriori elementi di decisione, come anche dati oggettivi, e che prenderà ancora tempo prima di una sua eventuale realizzazione. Al contempo, il Consiglio di Stato ha recentemente accolto la modifica pianificatoria per la realizzazione dell’autosilo, motivo per il quale è normale che ambedue i temi siano sul tavolo».
«Niente è deciso» - Ma sarà possibile tornare indietro una volta finita la sperimentazione? «Il Municipio non era obbligato né a fare la sperimentazione, né a passare dal Consiglio Comunale per farla, ma ha voluto attivare una discussione politica e pubblica sul tema. Spiace che questa trasparenza non solo non venga apprezzata, ma anche distorta. Se parliamo di sperimentazione è sperimentazione, punto. Non vogliamo ingannare, ma coinvolgere e testare».
Tra gli elementi contestati all'Esecutivo, c'è anche la crisi del commercio al dettaglio che non risparmia neppure i commercianti del centro storico. E, secondo i firmatari, il nuovo piano non farebbe altro che aggravare la situazione. «Il Municipio crede molto nei commerci di Città Vecchia e non vuole certo metterli in difficoltà, ma piuttosto valorizzare il centro storico, dare seguito a quanto tanti residenti comunque chiedono e, paradossalmente, anche portare più gente nei commerci di Città Vecchia», continua il sindaco.
E ancora: «Ci sono peraltro anche commercianti che sono convinti che serva questa modifica, e forse anche una più radicale. Ricordo inoltre che per i commerci in Città Vecchia è già stata predisposta una particolare segnaletica da Piazza Grande ed è stata organizzata una formazione gratuita per il digitale: cerchiamo in maniera proattiva di sostenerli».