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ASCONAVia dalla "cara" accoglienza: i profughi che lasciano il Ticino

25.04.22 - 08:30
I primi rifugiati fanno ritorno in Ucraina. La Sem: «Casi isolati». Il racconto di Nadia, 45 anni, ora in Polonia
tipress
Via dalla "cara" accoglienza: i profughi che lasciano il Ticino
I primi rifugiati fanno ritorno in Ucraina. La Sem: «Casi isolati». Il racconto di Nadia, 45 anni, ora in Polonia
«Ce ne siamo andati per le spese mediche». E sul web non mancano le lamentele per i tempi della burocrazia

ASCONA - Ad Ascona, in un giorno di sole sul lungolago, Nadia ha raccontato la sua storia a una coppia di passanti. La fuga da Kiev, l'ospitalità ticinese, la voglia di tornare. «Hanno preso a cuore la nostra situazione - racconta - mai avrei immaginato tanta generosità».

Dopo la ritirata dei russi dalla capitale ucraina, la 45enne è stata tra i primi a lasciare il Ticino: la coppia di Ascona ha accompagnato a Malpensa lei, le due figlie di 9 e 11 anni e la suocera di 84. «Ci hanno aiutate con i bagagli e hanno persino pagato i biglietti. Non li ringrazierò mai abbastanza». 

Quello dei rifugiati di ritorno in Ucraina è un fenomeno dai numeri incerti: sul totale dei profughi registrati nel nostro cantone - 2400 hanno ricevuto il permesso S - la Sem è a conoscenza di «pochi casi isolati». Ma potrebbero essere di più, perché «i cittadini ucraini non hanno bisogno di un visto nell'area Schengen» spiega la portavoce Anne Césard. Gli unici dati sicuri sono quelli delle guardie di confine polacche, che contano circa 20mila rientri al giorno. 

A spingere i rifugiati a ripartire forse non è soltanto la nostalgia di casa. Nei gruppi di Telegram costituiti dalla comunità "in esilio" in Ticino non sono infrequenti le lamentele per i tempi burocratici (permessi, assegni, casse malati), come anche quelle per il costo della vita. Nel caso di Nadia a pesare è stato «in particolare il bisogno di cure per mia suocera» spiega. «Per problemi di salute deve assumere medicinali che, in Ticino, costavano molto. La copertura sanitaria non ci è stata assicurata da subito - si attiva solo dopo l'ottenimento del permesso S, ndr. - e in generale per i nostri risparmi la Svizzera era decisamente troppo cara».

Nel frattempo i primi sussidi (500 franchi ad adulto, 317 a minore) sono stati erogati dal Cantone: un migliaio nelle ultime due settimane. Non sono previsti invece rimborsi per i padroni di casa che offrono ospitalità. «Noi li abbiamo aiutati come abbiamo potuto e dal punto di vista umano è stata un'esperienza molto ricca. Siamo ancora in contatto» racconta Patrizia, che ha ospitato la famiglia a Gordola per alcune settimane con la mediazione dell'associazione Kinder Hands. «Abbiamo trovato gente fantastica, il Ticino è un posto bellissimo e in altre circostanze ce lo saremmo senz'altro goduto di più» conclude Nadia. Ora ha preso in affitto una casa fuori Cracovia e lavora come baby-sitter. Ha ancora paura a varcare il confine, ma lo farà «il prima possibile».  

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