«Se ci tenete al dialetto, correte in Municipio»

Ennesima iniziativa di Yor Milano, direttore artistico del TEPSI. Guarda il video inviato a Tio/20Minuti.
«Piano piano – racconta il noto attore – sto coinvolgendo tutti i Comuni della Svizzera italiana. Sarà una simpatica crociata per salvare il vernacolo».
CUREGLIA - «Ci tenete al dialetto? Allora correte in Municipio». Yor Milano, direttore artistico del Teatro Popolare della Svizzera italiana (TEPSI), rilancia la sua crociata in difesa del vernacolo. E lo fa anche in un video inviato a Tio/20Minuti, in cui spiega come funziona questa sua ennesima iniziativa.
Yor Milano, la gente che ama il dialetto è invitata ad andare in Municipio. E poi?
«Piano piano sto coinvolgendo tutti i Municipi della Svizzera italiana. In realtà saranno gli stessi Municipi a scrivere ai cittadini una lettera. Su questo testo si inviterà chi tiene al dialetto ad andare fisicamente in cancelleria e lasciare una piccola firma. Tutti i Comuni finora hanno dimostrato entusiasmo».
E in seguito cosa succederà?
«In un secondo tempo mi recherò nei vari Comuni e parlerò con la gente. Fisseremo delle serate informative e divertenti aperte al pubblico, in cui avrò l'occasione di responsabilizzare le singole persone».
Cioè?
«Sarò chiaro. Il dialetto può continuare a vivere solo se ognuno di noi è consapevole di essere una cellula che è parte integrante di una cultura».
Quanto è difficile fare passare questo messaggio?
«Non è così difficile come sembra. La cosa bella è che in tanti sono convinti. Ci tengono veramente al dialetto. Pensate che abbiamo addirittura anche la "benedizione" di Ignazio Cassis, presidente della Confederazione. Lui mi ha sempre seguito e lo devo ringraziare».
Gli spettacoli del TEPSI sono fermi. Che fine avete fatto?
«Siamo stati bloccati dalla pandemia. Il nuovo spettacolo è pronto. Noi stiamo solo aspettando che il Covid si faccia da parte».
A 83 anni come fa Yor Milano ad avere ancora tutta questa energia?
«Io me ne sento venti di anni. A volte mi chiedono se non vado in pensione. E io rispondo: "No, vado in albergo"»




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