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CANTONE Taglio della tassa di soggiorno sui rustici: «Per non significherebbe la fine»

19.11.21 - 06:00
Il presidente di Lugano Region parla degli effetti dell'iniziativa Badasci: «Perderemmo oltre un terzo delle entrate».
Tipress
Il sentiero che porta in vetta al Monte Lema.
Il sentiero che porta in vetta al Monte Lema.
Taglio della tassa di soggiorno sui rustici: «Per non significherebbe la fine»
Il presidente di Lugano Region parla degli effetti dell'iniziativa Badasci: «Perderemmo oltre un terzo delle entrate».
Piace invece il compromesso del Governo che propone una tassa minima di 15 franchi per posto letto per le case secondarie che distano più di 15 minuti a piedi dall'ultima strada carrozzabile. Per Bruno Lepori: «Un danno per noi sopportabile».

LUGANO - È uno sgravio pensato per i proprietari di rustici che fa tremare le quattro Organizzazioni Turistiche Regionali. «Per noi, e le altre OTR, l’iniziativa Badasci significherebbe la fine» dice senza mezzi termini il presidente di Lugano Region, Bruno Lepori. 

Non tassare i letti freddi - Ma cosa chiede l’iniziativa parlamentare presentata nel 2018 dall’allora deputato leghista Fabio Badasci? All’osso di non tassare i letti delle case secondarie che vengono utilizzate personalmente dai proprietari. In pratica si tratta della cancellazione della tassa di soggiorno per quei ticinesi che fanno uso diretto del proprio rustico ("modifica dell'art. 21 della Legge sul turismo"). Quanto all’attuale sistema forfettario, il cui prelievo varia tra 15 e 100 franchi per letto a seconda dell’accessibilità e dell’offerta turistica, esso verrebbe mantenuto per chi affitta annualmente o per almeno tre mesi il proprio alloggio a terzi. 

I rustici a uso privato - Di fatto un “contentino” per le OTR visto che, come rileva il messaggio sull’iniziativa presentato a fine ottobre dal Governo, «la maggior parte delle residenze secondarie sono usate prevalentemente dai proprietari e anche quelle affittate, lo sono principalmente su base giornaliera o settimanale». 

L'incontro con i deputati - Ecco perché Lugano Region ha invitato l’altroieri, martedì pomeriggio, i granconsiglieri del Luganese a un incontro. Scopo? Sensibilizzarli sull’impatto micidiale che lo sfalcio della tassa di soggiorno avrebbe sul budget annuo di un OTR. Cifre alla mano, se l’iniziativa Badasci passasse nella sua forma originaria, all’Ente turistico del Luganese verrebbero a mancare 2,2 milioni di franchi su incassi totali per 6,8 milioni. «In pratica perderemmo un terzo delle entrate, all’incirca il 35%» rileva Lepori. Solo per la manutenzione dei sentieri Lugano Region spende circa 1 milione e 50mila franchi all’anno (comprensivi di un contributo dal Cantone di 200mila franchi). 

Il vero budget a disposizione - Va oltretutto evidenziato che i ricavi totali per gli OTR indicati nel messaggio 8069 sono più elevati rispetto a quanto resta in cassa. Gli 8,8 milioni segnati a ricavo per Lugano Region comprendono anche 1,5 milioni di tassa per il promovimento turistico che non può essere usata, ad esempio, per la manutenzione dei sentieri e 1,4 milioni da Ticino Ticket, soldi che alla fine vengono riversati ai trasporti pubblici (Arcobaleno).

La scappatoia dista 15 minuti - A ridurre sensibilmente l’impatto dell’iniziativa è intervenuto però il Consiglio di Stato che, appunto nel messaggio 8069, propone come in una sorta di controprogetto di applicare «agli appartamenti e alle case di vacanza che distano più di 15 minuti a piedi dall’ultima strada carrozzabile l’aliquota minima di 15 franchi per posto letto».

«Un buon compromesso» - Una soluzione che, come abbiamo appurato, è condivisa dallo stesso iniziativista Fabio Badasci. «La controproposta del Consiglio di Stato - commenta Lepori - rappresenta un buon compromesso e per noi un danno sopportabile. Perché perderemmo circa 40mila franchi all’anno».

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