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VAGLIOCrisi e paure ci bloccano, le parole giuste possono salvarci

14.04.20 - 06:34
Ivan Renzi, esperto di comunicazione, ci spiega come il linguaggio possa essere alla base di ogni rilancio
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Nel tondo in alto: Ivan Renzi, esperto di comunicazione
Nel tondo in alto: Ivan Renzi, esperto di comunicazione
Crisi e paure ci bloccano, le parole giuste possono salvarci
Ivan Renzi, esperto di comunicazione, ci spiega come il linguaggio possa essere alla base di ogni rilancio

VAGLIO - In questo periodo in cui siamo confrontati con il virus è importante rispettare le norme d’igiene e restare in salute, o guarire. Al tempo stesso è il momento di agire, aspettare non è permesso.  Le decisioni che prendiamo ora saranno decisive e cruciali, da esse dipende il futuro delle nostre attività, dei nostri collaboratori e delle nostre famiglie che in questo momento stanno guardando a noi. Ivan Renzi, esperto di comunicazione, analizza il momento.

Quali sono le conseguenze di un fenomeno come la pandemia sulla psiche?
«In uno stato di crisi e di paura, il cervello tende a bloccarci. Le sue reazioni ci portano a paralizzarci, combattere o scappare. Questa situazione è delicata se vogliamo fare delle scelte per noi stessi e per le persone che ci stanno accanto».

Come reagire?
«Metterci nella condizione di poter ragionare liberamente sarebbe l'optimum. Abbiamo bisogno di contornarci di colori, suoni, pensieri positivi. Avere elementi che inducono il nostro cervello a uno stato di calma per migliorare la capacità di agire, di fare scelte importanti e corrette. “Aspettiamo di vedere cosa succede”: questa è una probabile condanna...».

Il cervello e il corpo come si comportano?
«Per meglio gestire la comunicazione verso gli altri prima dobbiamo gestire noi stessi. In situazioni di forte stress nel corpo accadono cambiamenti ormonali molto veloci e non certo utili per valutare attentamente cosa fare per metterci nella condizione di prendere decisioni sensate e corrette».

Cosa ci può aiutare concretamente?
«Abbiamo bisogno di pensiero critico, analisi, valutazione. Per far questo è importante abbandonare la zona di comfort e confrontarsi con le scelte che stiamo prendendo. Spesso si pensa di prendere decisioni razionali, in realtà agiamo di pancia e poi cerchiamo razionalmente delle giustificazioni. Fermiamoci, scriviamo la scelta che stiamo prendendo, valutiamo pro e contro e sottoponiamoli anche a colleghi, collaboratori, amici e parenti. Cerchiamo il contrasto».

Dalla comunicazione dipende gran parte del successo.
«Le nostre intenzioni contano poco se non riusciamo a trasmetterle correttamente. L’errore che spesso si fa in questi contesti è usare parole negative, tossiche. Se parliamo di “problemi, rischi, preoccupazioni, pericoli, gravità” e usiamo altri termini inopportuni, evochiamo nella mente di chi ci ascolta queste sensazioni. Attenzione, se nella comunicazione utilizziamo il “non”, con queste parole raggiungiamo lo stesso risultato. “Non aver paura”, evochiamo comunque la paura. Se vogliamo portare le persone all’azione, paralizzarle non è quello che ci serve».

Quali sono le chiavi?
«Sostituiamo questi termini con parole più positive. “Problema” diventa “situazione”, “non aver paura” diventa “stai tranquillo” e così via. Le parole anti leadership decisionale sono “forse, magari, dubbio, speriamo, proviamo…”. In questo momento vogliamo rassicurare e attivare, quindi il condizionale è da evitare e si sostituisce con il presente, che è più efficace e ispira all’azione: “facciamo, andiamo, sistemiamo, sviluppiamo, vinciamo”. Le persone che ci stanno accanto hanno bisogno di sicurezza. Usiamo “noi” e “io”, frasi brevi, andiamo al sodo senza troppe perdite di tempo. Affianchiamo delle parole positive “calma, tranquillità, successo, soluzioni, controllo”. Usiamo un linguaggio più efficace».

Il successo del dopo pandemia inizia ora
«Il comportamento con chi ci chiede aiuto, ci mostra le sue preoccupazioni o ci esprime commenti negativi. Se vogliamo essere un riferimento efficace è importante che diamo spazio agli altri», sottolinea Ivan Renzi. «Lasciamoli esprimere, sfogare, evitando la lettura del pensiero e dare subito risposte. Da evitare, parlando di noi, affermazioni del tipo “anch’io sto come te, non mi dire…”, bensì tenere il focus sull’altra persona mostrandole che siamo con lei: “hai ragione a essere preoccupata, la situazione è davvero complessa”. Riassumiamo, esprimendo i punti di forza e rassicurando con una comunicazione che indica comprensione e vantaggi. Quando tutto sarà finito, e sicuramente finirà, le persone si ricorderanno di cosa è successo, su chi hanno potuto contare e chi è loro stato accanto motivandoli. Il successo del dopo pandemia inizia ora, agiamo con cognizione di causa».

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COMMENTI
 

MIM 3 anni fa su tio
Crisi e specialmente la paura, sono indotte, non naturali in questo caso. Cribbio, aprite gli occhi una buona volta.

sedelin 3 anni fa su tio
Risposta a MIM
le pecore sono rimbambite dal martellante tamtam mediatico e non sanno fare altro che bèèèèbèè...

sedelin 3 anni fa su tio
ecco!

pillola rossa 3 anni fa su tio
Youtube: H1N1: il fantasma della pandemia, di Serena Tinari, Falò di una decina di anni fa. Ecco.

sedelin 3 anni fa su tio
Risposta a pillola rossa
ecco

Hubelius 3 anni fa su tio
Risposta a pillola rossa
d' accordissimo. Mi chiedo come si possa non capire che gli interessi in gioco sono ben altri che non la salvaguardia della salute della popolazione

pillola rossa 3 anni fa su tio
Risposta a Hubelius
Me lo chiedo anche io, poi leggo i commenti della maggior parte del blog e comprendo, purtroppo...

sedelin 3 anni fa su tio
leggete "disinformazione.it" (che la redazione ha cancellato: non in linea con la "verità" ufficiale).

F/A-18 3 anni fa su tio
Esatto, ora si ferma il mondo per paura di intasare gli ospedali di anziani già debilitati di loro, io oserei dire che questo è accanimento terapeutico oltre che un lucroso business per la nostra sanità che naturalmente poi andrà pagata. I nostri dottori vengono considerati come semidei, intanto fanno poi solo il loro lavoro rischiando anche la vita, purtroppo in questa storia c’è il resto del mondo che non lavora, gente che alla ripresa si ritroverà con una montagna di debiti e di problemi, oltre che a dover rischiare la vita perché mica solo i dottori rischiano la vita.

pillola rossa 3 anni fa su tio
Risposta a F/A-18
Alcuni di questi semidei fanno millemila ore di straordinario, altri colleghi di altre strutture sono senza lavoro.

F/A-18 3 anni fa su tio
Risposta a pillola rossa
I dottori rischiano la vita lavorando, va bene ma quanti operai perdono la vita lavorando, quanti autisti, trasportatori, taxi sti, macchinisti perdono la vita facendo il loro dovere quotidiano? Ma che mi facciano un piacere....!

pillola rossa 3 anni fa su tio
Risposta a F/A-18
Ho appena letto l'articolo (propagandistico) degli addetti alla pulizia. Pensavo avessimo già toccato il fondo...

ni_na 3 anni fa su tio
Ma soprattutto qualcuno di voi conosce qualcuno a cui questa storia non puzza fun dall’inizio? Ma facessero un po’ di buon giornalismo investigativo anziché sottoporci le fake news di stato e la ridicola pornografica, inutile e irrazionale conta dei morti! Ci dicessero come li contano i morti e come curano gli infetti! Basta numeri del lotto, vogliamo informazione coraggiosa lucida e controcorrente se serve! È il momento di tirare fuori il senso civico, ora o mai più!

pillola rossa 3 anni fa su tio
Risposta a ni_na
Le informazioni realistiche non vengono distribuite dai canali mainstream. Sono tipiche degli organi informativi indipendenti, cioè che non hanno sponsor interessati che filtrano e censurano (compresi i canali nazionali). Sono semplicemente sostenuti dalla gente comune e di solito sono poco conosciuti, perché aiutano a riflettere fuori dal coro. Sempre che non vengano soffocati o ridicolizzati dal mainstream.

sedelin 3 anni fa su tio
Risposta a ni_na
https://disinformazione.it ecco la risposta :-)

miba 3 anni fa su tio
Nella nostra società tutto quello che non si conosce e/o non può essere risolto in tempi immediati crea ansia e panico, nel caso del covid19 alimentati con la benzina a getto continuo sul fuoco da parte dei media. Per il resto condivido pienamente i pensieri/considerazioni di chi mi ha preceduto

Corri 3 anni fa su tio
Per limitare le paure, non leggere o guardare il giornale che sia in TV, in internet, in radio e sui giornali. Saltate tutto quel che si dice del Cov-19. E tutto questo che creano le paure. Su internet ( meno male che esiste) non esistono solo le fak news, diversi giornali sì che li buttano anche le fak news. Cercare, cercare e capire quando c’è falsità, cercare la fonte.

Don Quijote 3 anni fa su tio
Viviamo in un epoca nella quale abbiamo una straordinaria capacità di mezzi multimediali per veicolare l'informazione e paradossalmente siamo disinformati quanto nel medioevo, non tanto per la mancanza delle info ma per la loro qualità. Siamo bombardati quotidianamente da fake news e slogan, con il solo scopo di manipolare le persone negli acquisti, da un preservativo a una pompa di calore. Sul CV19 un disastro, meno male che per il momento non spongono le bare sui marciapiedi come monito!

pillola rossa 3 anni fa su tio
Risposta a Don Quijote
Alimentare il terrore per la morte e poi utilizzarlo come deterrente per farci fare quello che gli fa comodo. La nuova inquisizione è uguale e identica a quella vecchia e il gregge invoca opprimenti e più restrittive leggi per i nemici vicini di casa, senza rendersi conto che gli altri sono parte del gregge. Le nostre caratteristiche neoteniche non ci permettono di ragionare. Tranne che per un esiguo numero di pecore nere. Moriremo tutti comunque, come sempre.

F/A-18 3 anni fa su tio
Risposta a Don Quijote
Qualcuno conosce gente morta di questo fantasmagorico virus? Io no, i miei conoscenti no, ora lo chiedo al popolo del blog. Naturalmente ci sarà qualcuno che dirà di avere avuto conoscenti morti in casa anziani, che novità. Che poi su 250 persone un centinaio ha perso la vita per questa influenza che picchia duro sui polmoni e d indebolisce il corpo di chi è già debole e se ne va all’altro mondo co può anche stare. Con le malattie dobbiamo convivere, in compenso pensiamo a quanto inquinamento in meno abbiamo prodotto, quante vite risparmiate a causa di questo letargo imposto, quanti infortuni in meno, quasi quasi conviene tirar là fino a Natale.

ni_na 3 anni fa su tio
Risposta a F/A-18
Ma poi guarda un po’ oggi si svegliano e d’un tratto le vite delle persone contano qualcosa. È la barzelletta del SECOLO, ma che dico del millennio. Mai come oggi riempirsi la bocca di parole come sanità pubblica e bene comune sono servite a mettere a tacere tutte le voci contrarie per metterci tutti in riga e obbedienti. Il dubbio non è più concesso! Accidenti, proprio ora che dovevamo volerci tutti bene e mirare al bene supremo comune. Che scherzo del destino eh?

Hubelius 3 anni fa su tio
Risposta a ni_na
hai ragione pensavo la stessa cosa
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