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LOSONEL'azienda riduce le paghe a 45 dipendenti

15.10.19 - 21:31
L'industria orologiera rallenta in Ticino. La misura temporanea alla Multitime di Losone: «Altrimenti avremmo dovuto licenziare»
tipress
L'azienda riduce le paghe a 45 dipendenti
L'industria orologiera rallenta in Ticino. La misura temporanea alla Multitime di Losone: «Altrimenti avremmo dovuto licenziare»

LOSONE - Gli orologi ticinesi corrono un po' più lenti. Quelli della Multitime di Losone, vanno addirittura indietro. I dipendenti dell'azienda da alcune settimane lavorano con orario – e salario – ridotto: una misura straordinaria concessa dalla Sezione del lavoro per evitare licenziamenti, e che tocca 45 lavoratori su 280. Il motivo? Ha a che fare con dei problemi di "ordine pubblico" a 9.300 km di distanza. 

Le proteste che infiammano Hong Kong da questa estate hanno toccato da vicino – nonostante la lontananza –  l'industria orologiera nostrana. La città cinese è la principale piazza asiatica per i beni di lusso elvetici: a luglio un calo di utili era stato annunciato – tra gli altri – dal gruppo Swatch, uno dei clienti principali della Multitime. 

L'azienda si dice «molto dispiaciuta». La misura «è stata adottata unicamente per salvaguardare i posti di lavoro» spiega la direttrice Marianne Pandiscia. «Contiamo di poterla revocare presto. Siamo fiduciosi, ma la situazione non è rosea».

Il rallentamento è condiviso da tutto il settore: lo conferma il presidente dell'associazione dell'industria orologiera, l'Atio, Oliviero Pesenti. La causa non sono solo le sommosse di Hong Kong: «La congiuntura geo-politica in generale è sfavorevole» spiega l'imprenditore. «La guerra dei dazi tra Usa e Cina, il processo della Brexit sono elementi che contribuiscono a determinare un quadro di grande incertezza». 

A farne le spese sarebbero soprattutto i produttori di gamma medio-bassa. In Ticino sono una trentina le aziende del settore, per un totale di circa 3mila dipendenti (in diminuzione costante negli ultimi anni). «Tutte stanno stringendo i denti» avverte il presidente dell'Atio. Anche se il caso della Multitime è – per ora – unico. «Tagliare sul personale è ovviamente l'ultima spiaggia. Per evitarlo, molte aziende stanno investendo e cambiando il loro assetto, verso una maggiore flessibilità». In attesa di tempi – e orari – migliori.

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