L'abuso di Makatussin tra i giovanissimi è diminuito in Ticino, assicura il farmacista cantonale. Ma a volte sfugge ancora ai controlli
LUGANO - La boccetta è lì in bella vista, nel via vai dei passeggeri in ora di punta. Di fianco c'è il bicchiere mezzo vuoto: si versa lo sciroppo, una shakerata e via. Le foto scattate a un gruppo di giovani alla Stazione Ffs di Lugano, una sera di novembre, mostrano che lo “sballo” a base di Makatussin è duro a morire anche in Ticino.
Il fenomeno - La moda arriva da oltre Gottardo, come l'ultimo allarme: secondo il farmacista cantonale di Berna Samuel Steiner «circa l'80 per cento del consumo di questo medicamento stimiamo sia improprio» ossia a fini stupefacenti. Il mese scorso avevamo riferito il caso di uno “spacciatore” che si procurava il famigerato sciroppo – a suo dire – in una farmacia ticinese per rivenderlo sulla piazza bernese, dove è sottoposto a ricetta medica.
Il boom nel 2015 - Da gennaio l'obbligo entrerà in vigore anche in Ticino. «Nel frattempo abbiamo preso dei provvedimenti per limitare la vendita nelle farmacie, in particolare a soggetti minorenni» spiega il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini. Il boom di richieste risale in realtà all'estate 2015, quando il problema venne riscontrato in una trentina di dispensari.
«Volumi sotto controllo» - A una circolare del Dss hanno fatto seguito cinque interventi mirati, l'inverno scorso: «Le farmacie hanno risposto bene e i volumi di vendita sono calati nettamente. In cinque esercizi – aggiunge Zanini – abbiamo dovuto introdurre l'obbligo di registrare i dati dei clienti che chiedono il prodotto. Da allora monitoriamo gli acquisti attentamente». Certo, con la complicità di qualche adulto (farmacista o cliente) non è impossibile aggirare l'ostacolo. I raggiri però «rientrano nell'ambito penale» e dovrebbero diminuire con la nuova legge. Salvo nuovi inganni.