Cittadini ed ex dipendenti hanno manifestato oggi lungo le strade dell'enclave contro il fallimento della casa da gioco. Oltre 600 i presenti. «Grande assente» la politica
CAMPIONE D'ITALIA - «Solo dignità, nessuna carità». È uno dei tanti slogan urlati a gran voce dai cittadini e dagli ex dipendenti del Casinò di Campione oggi durante la manifestazione contro la chiusura della casa da gioco.
Durante il corteo - partito questa mattina alle 10.00 dal piazzale Maestri Campionesi - tutti i ritrovi pubblici dell'enclave sono rimasti chiusi. Nelle loro vetrine sono comparse alcune scritte di solidarietà ai dipendenti come «No Casinò, no futuro», «chiuso sono al corteo» o «chiuso per lutto: è morto il paese».
Alla manifestazione hanno partecipato oltre 600 persone, fra le quali tanti bambini con in mano dei piattini di cartone con l'hashtag manoscritto "#SALVIAMOCAMPIONE". Mentre altre persone hanno formato la stessa scritta tramite delle magliette rosse, nere e verdi (colori cari alla roulette). Tanti pure gli striscioni esposti: da «grazie a tutti, rien ne va plus» a «senza riapertura, solo una sciagura». Lungo le strade ad applaudirli i negozianti di Campione che hanno chiuso i loro negozi e abbassato le saracinesche in segno di solidarietà.
Ora la palla passa in mano alla politica italiana che dovrà decidere come risolvere questa ingarbugliata soluzione. Quella stessa politica considerata la «grande assente della giornata». Assenti sia il sindaco Roberto Salmoiraghi che i diversi parlamentari comaschi, a cui i manifestanti hanno rivolto l’ennesimo appello: «Non abbandonateci».
Nell’attesa di un intervento del Governo, la comunità di Campione ha voluto inoltre rivolgere un ringraziamento al Ticino per la solidarietà mostrata nei confronti dei più piccoli, che alla ripresa dell’anno scolastico potranno essere accolti negli asili del cantone.