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CADENAZZO«Vivo con l’incubo di dovere chiudere»

12.04.18 - 16:30
L’agonia del Museo della storia medica ticinese vissuta dal responsabile Ivo Giulietti. Un piccolo dramma che si consuma nel Cantone con la maggiore densità di spazi culturali della Svizzera
«Vivo con l’incubo di dovere chiudere»
L’agonia del Museo della storia medica ticinese vissuta dal responsabile Ivo Giulietti. Un piccolo dramma che si consuma nel Cantone con la maggiore densità di spazi culturali della Svizzera

CADENAZZO – «Se non cambia qualcosa, a fine giugno siamo costretti a chiudere». Sospira, Ivo Giulietti, 68 anni, responsabile del Museo didattico della storia medica ticinese, gestito a Cadenazzo con la moglie Danila (57). La struttura, lanciata dai coniugi nel 2009, inizialmente a Taverne, è in grosse difficoltà finanziarie. Le entrate non bastano più a garantirne la sopravvivenza. «Anche se comunque gli interessati non mancano – assicura Giulietti –. Per i prossimi mesi abbiamo già 150 prenotazioni».
 
Un caso emblematico – Quello del Museo didattico della storia medica ticinese è un caso emblematico. Un piccolo dramma che si consuma nella “terra dei musei”. Sì, perché in Ticino, stando all’Osservatorio culturale del Cantone, i musei e i centri culturali sono ben 94. Molti sono privati (quasi la metà), di piccole dimensioni, e nella stessa identica situazione economica di quello di Cadenazzo. L’Ufficio federale di statistica parla di 25,1 musei ogni 100mila abitanti in Ticino. Il doppio rispetto alla Svizzera tedesca e alla Romandia.
 
I sussidi non bastano – Troppi musei per un bacino, comunque, limitato? Forse. Anche se il Cantone indica che il numero di visitatori nei musei ticinesi mediamente si aggira attorno alle 600.000 unità. Neanche pochi. Sta di fatto che c’è chi è con l’acqua alla gola. «Il nostro problema è l’affitto – sostiene Giulietti –. Paghiamo 24.000 franchi all’anno. Attualmente riceviamo sussidi dall’Istituto Biochimico di Lugano (IBSA) e dall’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC). Purtroppo non ci bastano. La nostra speranza è che l’EOC ci dia qualche contributo in più. In fondo il nostro è un museo unico».
 
Niente aiuti statali – E per certi versi Giulietti ha ragione. La sua è una collezione enorme, realizzata grazie alle donazioni di cittadini, medici, chirurghi. E permette al visitatore di fare un viaggio a ritroso di almeno 200 anni nel mondo della sanità della Svizzera italiana. «Purtroppo il nostro non è un museo etnografico. E quindi non può beneficiare degli aiuti statali. Però forniamo un servizio importante alle scuole e ai cittadini in generale. Non capiamo, ad esempio, perché l’ordine dei medici continui a non considerarci».
 
La rivincita dopo l’incidente – Dalle parole di Giulietti si capisce come dietro a quel museo ci sia anche un aspetto emotivo importante. La struttura è, infatti, stata lanciata da marito e moglie, due anni dopo un grave incidente in moto che li ha messi a dura prova. «Mia moglie oggi è in sedia a rotelle. Anche per questo il museo è dotato di infrastrutture per disabili. C’è tanta sensibilità da parte nostra». Anche se il 68enne non lo dice, si capisce come quel museo abbia in un certo senso dato una seconda vita alla relazione tra Ivo e Danila. «Sono diverse notti che non dormo – conclude –. Ho paura di dovere chiudere. Qualcuno ci aiuti».

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COMMENTI
 

Edward 6 anni fa su tio
Dipende in che case lei abita, visto che il museo si trova sulla strada cantonale al Centro al Ponte, non ê certamente una stabile nascosto!

Edward 6 anni fa su tio
Risposta a Edward
A Patrizia Bruno: Dipende in che casa lei abita, visto che il museo si trova sulla strada cantonale al Centro al Ponte, non è certamente uno stabile nascosto! È consigliabile che facci l'esame per la vista!!

rojo22 6 anni fa su tio
Risposta a Edward
È consigliabile un corso di grammatica...

Nicklugano 6 anni fa su tio
Risposta a Edward
Mi sorge il dubbio: forse sarebbe meglio che lei facci un corso sul corretto uso della nostra lingua. Fantozzi comunque è d'accordo con lei.

Hardy 6 anni fa su tio
Mai sentito nominare. Per giunta è a Cadenazzo, luogo dove non avrei mai pensato di trovare un museo. Non nego che però potrebbe essere interessante una visita.

GI 6 anni fa su tio
pubblicità gratuita....

Edward 6 anni fa su tio
Risposta a GI
Sei proprio un povero di cervello.

MIM 6 anni fa su tio
Come altri, anche io non avevo mai sentito parlare di questo museo. Mi piacerebbe visitarlo; nelle foto ho riconosciuto qualcosa che usavamo a militare come esercitazione (ospedale da campo).

Pulentaebrasaa 6 anni fa su tio
Magari con questa pubblicità sui media, più gente sarà interessata a visitarlo! E con ca. 300'000 abitanti, di sicuro il potenziale c'è...! Queste iniziative sono da difendere!

skorpio 6 anni fa su tio
a parte il fatto che invece di un museo medico mi sembra la casa di Hannibal, ma sinceramente è la prima volta che ne sento parlare. sarà colpa mia non so... con un po' più di pubblicità magari si risolleva, credo sia anche interessante.

Edward 6 anni fa su tio
Risposta a skorpio
Salve Skorpio, a parte la battuta sulla casa di Hannibal, io ho fatto tre visite al museo della medicina, unico nel suo genere. Le opere che mostrano interventi chirurgici e simili, sono stati fatti tutti da Giulietti, mediante l'arte della ceroplastica chirurgica. Esse rappresentano gli interventi di chirurgia che si facevano nel '700 e '800. Come dice bene, è interessante!

Pulentaebrasaa 6 anni fa su tio
Risposta a skorpio
il commento della "casa di Hannibal" potevi risparmiartelo!
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