I gonfiabili di Locarno sono solo le ultime di una serie di vittime. Arte Urbana Lugano: «Fa dispiacere, ma non bisogna demordere»
LUGANO - Sono tempi duri per le installazioni artistiche urbane in Ticino. I fenicotteri rosa in Piazza Grande a Locarno sono infatti soltanto le ultime di una serie di vittime dei soliti ignoti. Lo sanno bene i responsabili del progetto Arte Urbana Lugano, che dal 2010 propongono svariate iniziative sulle rive del Ceresio: più volte si sono dovuti confrontare con il fenomeno dei vandalismi. «Sono situazioni che fanno dispiacere, ma non bisogna demordere» ci dicono dalla Divisione eventi della Città di Lugano. E aggiungono: «Sono progetti molto interessanti, per cui da una parte vale la pena cercare soluzioni più sicure, dall’altra commisurare il rischio rispetto al beneficio. E il beneficio è spesso maggiore».
Tra i progetti luganesi presi di mira dai soliti ignoti si contano, per esempio, “(S)guardo Lugano” (i giornali che dal 2012 tappezzano le pareti del tunnel pedonale di Besso) che negli ultimi anni è stato a più riprese sfregiato. O si pensi alle chiocciole blu sul lungolago che nell’estate 2013 sui media erano diventate un vero e proprio tormentone per essere finite almeno una dozzina di volte nelle acque del Ceresio. E non vanno dimenticati il grande cervo di legno al Parco Ciani, più volte abbattuto, e le panchine colorate a Cornaredo, ribaltate pochi giorni dopo la posa. «Non notiamo un aumento dei vandalismi - assicurano dalla Divisione eventi - si nota piuttosto un meccanismo di emulazione delle “bravate” altrui». Nel complesso Arte Urbana parla pertanto di «esperienza positiva, nella misura in cui l’ultima parola è della bellezza dell’opera, dell’installazione».
Non si tratta comunque soltanto di vandalismi. In determini casi il “vandalismo” era da attribuire alle forze della natura, in particolare per quelle opere che erano state piazzate nel lago. Nel 2014 c’era la coda di balena, che si era staccata dalla base a causa del maltempo. E lo scorso anno era la volta della cannuccia del progetto “DrinkingLake”, spezzata dal vento.