L’antenna di Sonvico non s’ha da fare

Negata la licenza edilizia per l’impianto di Swisscom. Si tratta del terzo progetto affossato
Negata la licenza edilizia per l’impianto di Swisscom. Si tratta del terzo progetto affossato
LUGANO - Non c’è nulla da fare: per i possessori di cellulari Swisscom che risiedono a Sonvico e dintorni, il miglioramento del servizio di telefonia mobile si fa ancora attendere. Di recente il Municipio di Lugano ha infatti negato all’operatore, sulla base del preavviso cantonale, la licenza edilizia per l’installazione di una nuova antenna nel quartiere luganese. Il trasmettitore era pianificato per sopperire allo spegnimento, avvenuto il 1. dicembre 2014, dell’impianto di Dino. Per Swisscom si tratta del terzo progetto affossato. «Ora dovremo decidere se inoltrare ricorso contro la decisione o se individuare una nuova possibile ubicazione» ci dice Mauro Regusci, portavoce dell’azienda.
Oltre 1'300 firme - L’installazione dell’antenna, alta 2,5 metri, era prevista su un’abitazione di tre piani al civico 4 di Stráda Növa. Ma alla pubblicazione della domanda di costruzione, nel marzo 2017, il progetto aveva suscitato contrarietà: la locale associazione Territori Vivibili aveva infatti consegnato all’Esecutivo comunale un’opposizione firmata da ben 1’336 cittadini residenti a Dino, Sonvico e Villa Luganese.
I progetti precedenti - Si trattava, appunto, del terzo progetto. Già nel 2008 Swisscom si era mossa per la sostituzione dell’impianto ormai desueto di Dino. L’allora Municipio di Sonvico aveva concesso una licenza edilizia a Swisscom e Orange, che era però stata osteggiata da oltre 1’100 persone. Un secondo progetto, poi ritirato dall'operatore, era stato presentato nel 2013: l’impianto era allora previsto sul tetto della casa di riposo San Filippo Neri a Sonvico.
«Area ben servita» - L’associazione Territori Vivibili, costituita a seguito del primo progetto, ritiene - come si leggeva nell’ultima opposizione - che l’area «sia già ben servita» e parla di potenza della rete «sproporzionata alle necessità della popolazione». E non manca di rendere attenti sui rischi sanitari della telefonia mobile.
Un servizio per la clientela - Il portavoce di Swisscom ricorda che l’impianto non è pensato soltanto per la copertura di Sonvico, ma anche di Cadro e Villa Luganese. Un’area in cui, come sul resto del territorio, la clientela si aspetta un determinato servizio. «È da oltre otto anni che si sta cercando una soluzione» conclude.






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