«Il carnevale no e il Gay Pride si?»

I consiglieri comunali PPD Boneff, Beretta Piccoli e Petralli interrogano il Municipio in merito all’accordo che porterà la manifestazione “arcobaleno” sulle rive del Ceresio nel 2018
LUGANO - Una «manifestazione folcloristica di nicchia, certamente per taluni aspetti controversa, ma soprattutto onerosa per l’organizzazione e estranea alle nostre tradizioni». Così viene descritta in un’interrogazione, presentata al Municipio di Lugano dai consiglieri comunali Armando Boneff, Sara Beretta Piccoli e Angelo Petralli, il Gay Pride; manifestazione che sbarcherà sulle rive del Ceresio dal 30 maggio al 3 giugno del 2018.
Una decisione, quella del Municipio, «mal compresa» dai tre consiglieri PPD, in considerazione del periodo di «difficoltà finanziarie e di conseguente razionalizzazione delle risorse» vissuto dalla città, che di recente ha dovuto pure tagliare i finanziamenti allo storico carnevale luganese, paventando inoltre la possibilità di «lucrare sull’affitto delle infrastrutture destinate alle associazioni cittadine riconosciute».
Domande - Considerati i presupposti, nonché le «deboli argomentazioni di altra natura», quali l’attrattività turistica e l’indotto economico generato dalla manifestazione, i tre consiglieri comunali hanno presentato le seguenti domande:
- È vero che il Municipio ha già sottoscritto un impegno in tal senso? In caso affermativo:
- Quanto costerà globalmente al Comune (spese dirette e indirette) l’organizzazione del Gay Pride?
- Quali disagi, dove e per quanto tempo deve attendersi la popolazione indigena durante il Gay Pride?
- Quali obiettivi qualitativi e quantitativi si prefigge di raggiungere il Municipio con questa manifestazione?
- Poiché, si spera, le azioni per la promozione turistica della Città siano state pianificate a media scadenza, ritiene il Municipio che autorizzare il Gay Pride nel periodo di alta stagione sia compatibile con il target dei turisti che abbiamo attirato?
- Il Municipio è a conoscenza di discriminazioni nei confronti degli omosessuali all’interno dell’amministrazione cittadina? È a conoscenza di discriminazioni di altro genere (donne, colore della pelle…)? E se non vi è discriminazione, quale messaggio vogliamo dare al cittadino e al turista?
- La Città è disposta è pronta a legare il suo nome a questo tipo di manifestazioni?
- Poiché, si spera, le azioni per la promozione della Città siano state pianificate a media scadenza, ritiene il Municipio che autorizzare il Gay Pride sia compatibile con il target dei turisti che abbiamo attirato?
- Il Municipio è disposto ad accordare un pari trattamento a tutte le Organizzazioni che, in rappresentanza di soggetti associati in base alle preferenze sessuali (e/o ad altre caratteristiche comuni), chiederanno di esibirsi sul suolo pubblico?
- Se vi fossero richieste superiori ai giorni e ai mezzi disponibili, quali sarebbero i criteri di scelta per evitare discriminazioni?



