Cerca e trova immobili

CANTONEOgni due settimane un teenager scappa di casa: ecco perché

26.01.17 - 17:45
La Polizia cantonale: «Ventisette casi nel 2016». L’esperto di giovani: «Spesso, dopo pochi giorni, il ragazzo si rende conto che la fuga non è una soluzione» 
Ogni due settimane un teenager scappa di casa: ecco perché
La Polizia cantonale: «Ventisette casi nel 2016». L’esperto di giovani: «Spesso, dopo pochi giorni, il ragazzo si rende conto che la fuga non è una soluzione» 

LUGANO – Ancora un avviso di scomparsa, legato a un minorenne, stavolta da Coldrerio. Dopo pochi giorni, puntuale la revoca da parte della polizia cantonale. È un leitmotiv che nella Svizzera italiana si presenta con una certa regolarità. Perché questi giovani scappano di casa? «Nel 2016 sono stati 27 i minorenni ticinesi momentaneamente scomparsi – spiega il capitano Orlando Gnosca, del Reparto giudiziario 1 della Polizia cantonale – in praticamente tutti i casi l’avviso è poi stato revocato».

Le statistiche – In Ticino scappa di casa, in media, un ragazzo ogni due settimane. Gnosca illustra la tendenza. «Nell’ultimo decennio le cifre sono variate da un minimo di 12 nel 2015 a un massimo di 33 nel 2010. Non si osserva alcuna specifica tendenza. Le cause che inducono un giovane ad allontanarsi da casa sono molteplici, dalla discussione in famiglia alla delusione amorosa, dalle difficoltà scolastiche alle difficoltà sul lavoro».

Lanciare un messaggio all’adulto – Obiettivo: non generalizzare. Lo sottolinea anche Marco Baudino, esperto in politiche giovanili. «Spesso si tratta di gesti dimostrativi o dovuti all’emotività del momento. A volte si vuole lanciare un messaggio agli adulti, sapendo che poi i genitori evidentemente si preoccupano e vanno in ansia. Altre volte è la scarsa autostima, l’incapacità di gestire la precarietà o un problema che appare agli occhi del minore insormontabile, il tutto legato magari a un periodo di particolare fragilità, a fare scattare l’impulso irrazionale della fuga». 

La procedura – Di regola l’annuncio di scomparsa di un minore viene reso pubblico dalla Polizia cantonale dopo ore di assenza del giovane dal proprio luogo di domicilio. «Ogni caso – evidenzia Gnosca – viene valutato e approfondito e la conseguente presa a carico, a dipendenza della singola situazione, viene attuata dalla Gendarmeria o dalla nostra sezione specialistica per le situazioni particolari».

Media e social – Ma perché, nella maggior parte dei casi, il giovane torna sui suoi passi dopo pochi giorni dalla sua partenza? «Il ragazzo – dice Baudino – magari si allontana in preda all’impulso del momento. Per poi rendersi conto che la fuga non rappresenta una soluzione». Gli appelli sui media e sui social network possono avere un peso? «Sì – conferma Baudino – ma anche qui non va fatta di ogni erba un fascio».

Fughe d’amore – L’esperto di politiche giovanili racconta alcuni aneddoti legati alla sua esperienza: «Mi è capitato di incontrare giovani fuggiti, contenti per essere stati rapidamente rintracciati. Raramente c’è un progetto a medio termine dietro a queste fughe. Può capitare il caso della ragazzina che si allontana per inseguire un amore proibito od ostacolato. Ma si tratta di rarità rispetto alla maggioranza delle situazioni».

Bisogno di dialogo – A volte, al momento del ritrovamento, emerge pure la rabbia del giovane. «Questo – riprende Baudino – perché non ci si è sentiti ascoltati e non ci si sente inseriti in una rete sociale con cui dialogare. L’aspetto emulativo? Può esserci. Ma non è una regola. A volte i ragazzi, nelle loro fughe, sono aiutati da terze persone. Altre volte sono soli ad affrontare le incognite. In ogni caso hanno quasi sempre bisogno di ritrovarsi, di calore umano, di comunicare».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

patacca 7 anni fa su tio
Lo sapevamo gia`20 anni fa che sarebbe finita in questo modo..avanti tutta..

Laika1 7 anni fa su tio
Forse in molti casi la colpa è di noi genitori... con la società che ci troviamo ci sentiamo in obbligo di dare tutto ai nostri figli... ma purtroppo sbagliamo... Forse un cellulare in meno ma una bella passeggiata assieme all'adolescente sarebbe meglio... I miei figli sono grandi ma è difficile il periodo dell'adolescenza. A tutti i genitori in questa situazione faccio tanti auguri e tanta forza di volontà di lottare e avere tempo per loro
NOTIZIE PIÙ LETTE