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CANTONELia, c'eravamo tanto amati

17.11.16 - 08:43
Sarebbero tre o quattro i ricorsi presentati contro la legge sulle imprese
Foto d'archivio (Tipress)
Lia, c'eravamo tanto amati
Sarebbero tre o quattro i ricorsi presentati contro la legge sulle imprese

BELLINZONA - I padroncini italiani rappresentano una concorrenza considerata da molti imbattibile per gli artigiani locali. In Ticino nel corso degli ultimi anni si è levata a gran voce la richiesta di interventi legislativi, per fare in modo che vi siano normative e regole comuni che potessero dare la possibilità di combattere ad armi pari. Nell'isola elvetica, dove il costo della vita è notoriamente maggiore rispetto ai suoi vicini e la burocrazia molto più snella, è facile fare affari per gli artigiani d'oltreconfine.

A livello governativo si è cercato di dare risposte proprio a quel settore dell'economia che chiedeva degli interventi mirati che potessero migliorare la situazione. E allora si è pensato alla Lia, la Legge sulle imprese artigianali che obbliga l'iscrizione all'albo degli artigiani. Un obbligo che non piace a tutte le imprese artigianali. Come riferisce LaRegioneTicino, sarebbero già tre o quattro i ricorsi presentati al Tribunale cantonale amministrativo da quelle aziende che dell'albo non ne vogliono proprio sentire parlare. A non piacere sarebbero soprattutto i requisiti a cui sottostare per essere iscritti e gli oneri, ritenuti dall'avvocato Paolo Tamagni, legale di una ditta di famiglia del Sopraceneri che ha presentato ricorso, «inutili quanto sproporzionati».

I contrari sposano inoltre l'idea secondo cui «l'obbligo di iscrizione ad un albo degli artigiani con tutti gli oneri che ne derivano è stato voluto quale strumento di natura economica volto a dirigere la concorrenza e dunque incostituzionale», ha aggiunto l'avvocato al quotidiano. Guai quindi a toccare la libera concorrenza e la libera circolazione delle persone. Un principio inviolabile che, se fino a ieri era considerato una maledizione per gli artigiani ticinesi, oggi torna invece ad essere rivalutato.

L'avvocato Tamagni fa chiarezza. Secondo lui l'obbligo di iscrizione all'albo «avrà infatti effetti solo per gli artigiani ticinesi, poiché quelli svizzeri ed esteri potranno appellarsi alla Lmi e all'Accordo sulla libera circolazione delle persone».

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COMMENTI
 

mela morsicata 7 anni fa su tio
Legge fuori legge, basterebbe un ricorso e verrebbe tolta.
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