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«Rinnovo CNL nei Call Center. Impiegati di commercio sotto pressione»

Si è ritrovata oggi a Bellinzona la Commissione Tripartita in materia di libera circolazione delle persone
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«Rinnovo CNL nei Call Center. Impiegati di commercio sotto pressione»
Si è ritrovata oggi a Bellinzona la Commissione Tripartita in materia di libera circolazione delle persone
BELLINZONA - Il mercato del lavoro è sempre più complicato. Specialmente in alcuni settori. Ed è proprio di questi casi specifici che la la Commissione Tripartita in materia di libera circolazione delle persone ha discu...

BELLINZONA - Il mercato del lavoro è sempre più complicato. Specialmente in alcuni settori. Ed è proprio di questi casi specifici che la la Commissione Tripartita in materia di libera circolazione delle persone ha discusso oggi ritrovandosi a Bellinzona.

CNL nel settore dei Call Center - La Commissione tripartita (CT) ha preso atto dei dati emersi dall’inchiesta condotta nel settore dei Call center, portata a termine dall’Ufficio dell’ispettorato del lavoro (UIL) allo scopo di valutare l’opportunità del rinnovo del CNL settoriale. I risultati dell’inchiesta hanno fatto emergere una percentuale di salari al di sotto del minimo di riferimento pari al 9.5%. La CT ha quindi deciso di proporre al Consiglio di Stato (CdS) il rinnovo del CNL per gli operatori dei Call center per ulteriori 3 anni. 

Impiegati di commercio sotto pressione - È continuata la discussione sulla delicata situazione riscontrata per gli impiegati di commercio, categoria professionale che negli ultimi anni è risultata essere molto sotto pressione. La CT, dopo aver preso atto di un rapporto sviluppato dal Commissione paritetica (CP) del contratto collettivo di lavoro (CCL) degli impiegati di commercio, ha deciso di attendere che la stessa commissione concluda il lavoro di aggiornamento del contratto attualmente in vigore. Una più articolata definizione dei livelli salariali è infatti una condizione essenziale per permettere alla CT di valutare poi l’eventuale adozione di un CNL con salari minimi obbligatori per gli impiegati di commercio attivi in tutti i settore dell’economia cantonale. 

Fabbricanti di apparecchiature elettriche monitorati - La CT aveva deciso, al termine del 2015, di non rinnovare il CNL settoriale, ma di mantenere monitorato il settore. Al termine della verifica, soltanto lo 0.6% dei lavoratori ha fatto registrare un salario inferiore al minimo di riferimento, non rendendo così necessaria l’introduzione di un nuovo CNL. Le aziende che hanno fatto registrare salari bassi sono state comunque richiamate e invitate a rispettare il salario di riferimento nel settore. Una verifica analoga sarà pianificata dalla CT nel corso dell’anno prossimo.

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