La showgirl Christa Rigozzi lancia la campagna "#italiando" per la promozione della lingua di Dante nel resto della Svizzera.
BELLINZONA - «Cari svizzero tedeschi e romandi, la lingua italiana non è solo dolce vita e pasta». È con queste parole che Christa Rigozzi, Miss Svizzera 2006, si lancia nel ruolo di madrina di "#italiando". La campagna, portata avanti dal Dipartimento della cultura in collaborazione con RSI e Percento culturale Migros, è stata presentata nella mattinata di oggi, giovedì, a Bellinzona. L'obiettivo è quello di promuovere, e in alcuni casi salvare, la presenza della lingua italiana oltre San Gottardo. E la showgirl di Monte Carasso, nota per essersi affermata proprio in Svizzera tedesca, è in prima fila. «Non è solo una questione linguistica. Promuovere l'italiano significa anche fare conoscere il Ticino al resto della Svizzera. Troppe volte si sentono stereotipi su di noi».
Progetto ambizioso - Una serie di iniziative nelle scuole dei cantoni germanofoni e francofoni. La creazione di soggiorni e corsi in Ticino per ragazzi della Svizzera tedesca e della Romandia. Il progetto è stato reso possibile grazie anche al ricavato delle vendite del dvd dei Frontaliers, contenente gli sketch interpretati dall'attore Flavio Sala. «La campagna sarà promossa anche via social network - dice Christa -. In alcune località svizzere l'italiano è proprio snobbato. Lo si vuole sopprimere nelle scuole. Questo non deve accadere».
Festa e sole - In dieci anni di carriera oltre San Gottardo Christa ne ha viste un po' di tutti i colori. «Agli svizzero tedeschi piace sentire il ticinese parlare in italiano. Sostengono che sia "charmante". Ci vedono come quelli festaioli, che abitano in un posto al sole, da vacanze. E sorridono delle nostre usanze "da italiani". Io per esempio vengo spesso presa in giro perché dopo pranzo ordino un espresso. Loro invece bevono il latte macchiato».
Italia amore mio - Lo sforzo da parte di uno svizzero tedesco o di un romando di parlare l'italiano spesso è oggettivamente minimo. Se non nullo. Christa non condivide. «Io vedo che comunque si sforzano. Chiamano gli gnocchi "knokki". E i funghi "fungi". Perché poi si confondono anche col dialetto». Alcuni erroneamente associano il Ticino all'Italia. Proprio per una questione linguistica. «Perché magari non concepiscono l'idea che in Svizzera si possa parlare italiano. E a me tocca spiegargli che non siamo italiani. Sono i nostri primi fan, ma sanno poco di noi».
Folklore - La lingua italiana è così concepita come qualcosa di complicato e di folkloristico. «E colui che parla l'italiano viene spesso chiamato "cincali". Lo si vede come una persona che non è mai puntuale e che non usa i mezzi pubblici preferendo l'auto. Alcuni sostengono che l'italiano non serva per trovare lavoro in Svizzera. Ma se ragioniamo così allora dovremmo sopprimere anche il francese. È una questione culturale. L'italiano fa parte della Svizzera. E impararlo significa anche conoscere una parte del Paese».