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Regazzi: “Non vedo per che cosa debba chiedere scusa”

La risposta del consigliere nazionale a Maurizio Canetta
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Regazzi: “Non vedo per che cosa debba chiedere scusa”
La risposta del consigliere nazionale a Maurizio Canetta
LUGANO - La polemica tra Fabio Regazzi e la Rsi e nello specifico il suo direttore Maurizio Canetta continua. L’oggetto di discussione è la scelta dopo un concorso pubblico da parte della Tv pubblica di Giorgia Würth come come ...

LUGANO - La polemica tra Fabio Regazzi e la Rsi e nello specifico il suo direttore Maurizio Canetta continua. L’oggetto di discussione è la scelta dopo un concorso pubblico da parte della Tv pubblica di Giorgia Würth come come speaker radiofonica. A Regazzi la scelta non è andata giù e lo ha espresso apertamente. Alla sua opinione ha risposto il direttore Canetta a cui Regazzi ha risposto a sua volta.

Ecco la lettera di Regazzi postata su Facebook:  

“Egregio Direttore,

Caro Maurizio Canetta,

Il mio post esprime seri dubbi, espressi certamente con toni forti, ma che come politico ritengo di dover formulare, sui criteri di selezione da parte di un ente pubblico, il quale per un animatore/trice radiofonica assume una modella e attrice che - al di là della nazionalità e competenze riconosciute o meno - non ha mai vissuto in Ticino. All’indomani del voto popolare che conosci, mi sembra che la scelta sia molto inopportuna e denoti soprattutto una scarsa sensibilità nei confronti del nostro territorio e dei nostri giornalisti, conoscitori la nostra realtà meglio della signora Würth. E mi fermo qui.

Mi fa poi sorridere la tua indignazione riguardo a quelle che definisci allusioni sessiste. Giorgia Würth ha impostato la sua carriera sulle sue caratteristiche fisiche, mettendole in evidenza su numerose foto e video. Non ho ancora letto i suoi due libri, di cui uno tratta sempre il campo della sessualità, ma ho visto i suoi diversi video, soprattutto quello intitolato “vergogna” sul suo sito internet. Questo per dire che se un’attrice, certamente avvenente, imposta consapevolmente la sua professione sull’uso, a seconda dei gusti artisticI, delle sue qualità fisiche, sa che i giudizi si fonderanno anche su queste sue caratteristiche, che ne determinano per scelta sua anche quella che tu chiami dignità professionale. Non vedo quindi in che cosa sia sessista ricordarlo e a maggior ragione non vedo per che cosa debba chiedere scusa.

Ribadisco comunque che è soprattutto l’inopportunità e la goffaggine di scelte come questa che probabilmente contribuiscono a determinare la sempre maggiore disaffezione dei ticinesi nei confronti dell’ente radio-TV.

Se vuoi un consiglio spassionato vedi di fare una profonda riflessione sulla crisi in cui la RSI versa per affrontare i VERI problemi. Ne usciresti ingigantito anche tu!

Cordialmente,

Fabio Regazzi"

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