"La Stella" rischia di spegnersi

I genitori della scuola speciale lanciano l'appello
TORRICELLA. I genitori dei ragazzi che frequentano “La Stella” cercano nuovi compagni per non dover chiudere la scuola speciale.
È contro la fisica, un astro non può spegnersi dopo appena 26 anni di luce: ma a Torricella sta accadendo. A “La Stella”, istituto che accoglie in esternato bambini e adolescenti con handicap, la preoccupazione tra i genitori dei ragazzi è tangibile. In autunno questa iniziativa, avviata nel 1986, riconosciuta come scuola speciale dal Cantone e perciò sussidiata, potrebbe terminare.
Non c’è ostilità da parte dell’autorità, che anzi sta cercando in tutti i modi una soluzione, ma i numeri pesano sul futuro della struttura. Troppo pochi iscritti, attualmente otto bambini di età compresa tra i 6 e i 18 anni, in un momento in cui la pianificazione cantonale cerca di razionalizzare le risorse. Si dà però il caso che dietro ai numeri ci siano persone e famiglie. Ciò che distingue “La Stella” è proprio l’essere un “ambiente familiare, in cui vi è rispetto per il ritmo dell’individuo”. La scuola accoglie ragazzi tra i 3 e i 18 anni con disturbi mentali, psichici e comportamentali. Nella Pedagogia curativa antroposofica, qui applicata a fini di scolarizzazione, spicca la pratica artistica a sostegno terapeutico. È una ricchezza, che va oltre i numeri, ma che rischia di venir dissipata se non si troveranno presto nuovi iscritti. Da qui l’appello dei genitori in ansia. «Chiara – ci dice la mamma di una bimba di 6 anni – è felice di andare a scuola. Viene stimolata e seguita in modo individuale in base alle sue capacità». «Da quattro anni – aggiunge un’altra mamma – alla “Stella” mio figlio Alan ha la possibilità di sentirsi se stesso e di essere felice e sereno. In una struttura più grande sarebbe diverso». Non spegnete questa luce. SPI.




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