La mia vita con un sieropositivo

Vivono nel Sopraceneri e ci raccontano la loro storia in occasione della Giornata alla lotta contro l'Aids
LUGANO - Loro ci convivono ormai da cinque anni con l'Intruso. Lo chiamano così. Forse perchè la parola HIV ha ancora un suono sgradevole. Uno dei due se lo porta addosso l'Intruso, e il peso di questo fardello influisce a volte sul suo buonumore. L'altro ha deciso di stargli accanto e combattere assieme quella che hanno definito ormai "la battaglia contro l'Intruso".
Sono una coppia del Sopraceneri. Due ragazzi, poco più che trentenni, che hanno deciso di vivere insieme e portare avanti la loro relazione nonostante il terzo incomodo. Riuscire a convincerli a parlare della loro storia in occasione della giornata mondiale contro l'Aids non è stato facile. Dopo tanta insistenza ha accettato di farlo il compagno del ragazzo portatore del virus. Ed è lui che ci ha raccontato come è facile vivere insieme a un sieropositivo.
Come ha conosciuto il suo partner?
"Durante una festa a casa di amici, circa 5 anni fa".
Le disse subito che era sieropositivo?
"Ovviamente no. Me lo disse dopo due mesi di frequentazione. Nel frattempo avevamo già avuto rapporti sessuali protetti".
Come si è sentito quando il suo partner le ha confidato la sua sieropositività?
"Per me fu una notizia scioccante. Si sente parlare spesso di Aids, ma un conto è quando riguarda gli altri, un conto invece quando riguarda la persona che stai iniziando a frequentare o di cui ti sei innamorato. Inizialmente ho avuto paura".
Non si è arrabbiato che le aveva tenuto nascosto la malattia nei primi due mesi di frequentazione?
"In quel momento non ci si puo' arrabbiare. Certamente mi sono chiesto tante volte perchè non me lo avesse detto subito. Ma col tempo ho capito quanto sia difficile annunciare la propria condizione alla persona che vuoi bene. Il mio compagno mi ha raccontato che in passato diverse persone a cui lui aveva riferito della malattia gli hanno in seguito voltato le spalle".
La notizia della sua sieropositività ha cambiato qualcosa nel vostro rapporto?
"Lo ha cambiato molto, e soprattutto in meglio. Ricordo che quando mi rivelò il suo stato di salute lo abbracciai e gli dissi che tutto sarebbe rimasto come prima. Anzi, meglio di prima perchè eravamo entrati in una intimità che prima della rivelazione non riuscivamo pienamente ad avere. Ho iniziato quindi a documentarmi, ad andare in ospedale per conoscere meglio il problema e come affrontare i rapporti sessuali con il mio partner. Ho imparato molto. Ho imparato che la vita di un sieropositivo è identica a quella di una persona sieronegativa. Che si può avere una vita affettiva e sessuale completa e appagante come per tutti gli altri. Ovviamente va sempre usato il preservativo. Sento spesso parlare amici e conoscenti su questo tema, e scopro ogni volta che c'è ancora troppa ignoranza e troppi pregiudizi da eliminare".
Quanto pesa la sieropositività del suo compagno nella vita di tutti i giorni?
"Sento spesso frasi del tipo 'l'amore vince ogni cosa', o ' se lo ami non te ne frega nulla' o 'basta proteggersi'. In realtà le cose non sono mai così semplici. Ci sono momenti spensierati in cui ci si dimenticato del tutto della sieropositività, e poi ci sono momenti difficili, di crisi in cui la malattia ha un suo peso. In quel caso bisogna avere comprensione, accettare i fatti e amare il partner".
Ha mai temuto che anche tu avessi potuto contrarre il virus?
"Sì. Avere paura è umano. Ma non bisogna perdere la razionalità. In questo senso è fondamentale il ruolo dei medici e le loro informazioni su come proteggersi durante i rapporti sessuali. Ho sempre pensato che bisogna difendersi dal virus e non dalla persona".
Le fa paura l'idea che il tuo compagno possa aggravarsi e avere una prospettiva di vita minore?
"No. La medicina oggi ha fatto passi da gigante e scoprire di essere sieropositivi non vuol dire che si vivrà di meno. Il mio partner, e come lui tanti altri, hanno negativizzato il virus grazie alle terapie e pertanto gode di ottima salute. Lavora, pratica sport, viaggia e conduce una vita completamente identica a una persona sieronegativa".
Cosa ha imparato da questa relazione?
"Che oggi sono meno ignorante di ieri. Ho imparato molte cose e sono riuscito a vincere paure e pregiudizi attorno all'Aids. E questa è una grande vittoria".




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