La vedova di Steve Lee, quando il lutto si elabora in tv

A Natale Voss-Balzarini è tornata nel luogo dove il cantante dei Gotthard ha perso la vita tre mesi fa accompagnata da giornalisti e fotografi. Lo psichiatra avverte: "L'elaborazione del lutto è faccenda privata"
ZURIGO - Brigitte Voss Balzarini. Tre mesi fa Steve Lee l'ha lasciata sola. Quel terribile giorno di ottobre il cantante dei Gotthard se ne andò, travolto da un tir mentre stava coronando il sogno della sua vita: attraversare gli Stati Uniti con la sua motocicletta.
Oggi 20min.ch dedica l'apertura alla ex compagna di Steve Lee. La Voss Balzarini sembra che voglia elaborare il suo lutto raccontandosi attraverso i giornali e le televisioni. Interviste alle tv private e pubbliche svizzero-tedesche, servizi fotografici sui giornali. Voss-Balzarini è tornata sul luogo dell'incidente del marito nei giorni di Natale accompagnata dai giornalisti.
Oggi sulla "Schweizer Illustrierte" la copertina è dedicata interamente a Brigitte con un titolo con tanto di punto esclamativo: "Ritorno nel luogo dell'incidente di Steve Lee!". Nella foto lei seduta davanti alla croce e l'angioletto. E un tir, simile a quello che ha travolto Lee, che passa dietro di lei.
Lo psichiatra Stefan Haller ha spiegato a 20min.ch (che ha intitolato l'articolo "il bizzarro lutto per Steve Lee") che "l'elaborazione del lutto è una faccenda strettamente privata e personale e dovrebbe essere mantenuta tale".
20min.ch poi ricorda quanto scrisse già il 16 ottobre il Tages Anzeiger: "La disgrazia verrà usata da Voss per acquisire ancora più popolarità?"
A fine dicembre la vedova ha partecipato a una trasmissione di Kurt Aeschbacher della Televisione Svizzera (SF) e a una di TeleZüri, tv privata di Zurigo. Le due interviste nello stesso giorno.
"Steve Lee era un personaggio pubblico e il clamore suscitato per la sua morte è stato grande" spiega lo psichiatra Haller che aggiunge: "E' probabile che la signra Voss-Balzarini un giorno o l'altro si penta di aver elaborato pubblicamente il suo lutto".




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