Cerca e trova immobili
Ticino

LUGANO: Chiesta l'archiviazione per la O.A.K. coinvolta nelle inchiesta sulla Mabetex

Il Sostituto Procuratore Astori non trova le prove delle accuse che hanno travolta la famiglia Pologna di aver fatto da tramite per le mazzette finite in Russia.
LUGANO: Chiesta l'archiviazione per la O.A.K. coinvolta nelle inchiesta sulla Mabetex
Il Sostituto Procuratore Astori non trova le prove delle accuse che hanno travolta la famiglia Pologna di aver fatto da tramite per le mazzette finite in Russia.
"Ma quali finanziamenti occulti d’Egitto???” Più che d’Egitto potremmo dire tranquillamente dalla Svizzera verso la Russia di Eltsin. Si torna, infatti, a parlare delle vicende giudiziarie dell’imprenditore multimiliardario di origini kosova...
"Ma quali finanziamenti occulti d’Egitto???” Più che d’Egitto potremmo dire tranquillamente dalla Svizzera verso la Russia di Eltsin. Si torna, infatti, a parlare delle vicende giudiziarie dell’imprenditore multimiliardario di origini kosovare e trapiantato d oltre un decennio a Lugano, Beghjet Pacolli. Proprio lui: il gran patron della Mabetex che il 25 settembre scorso nel Municipio di Lugano avanti il Sindaco s’è pigliato in moglie Anna Oxa e sotto inchiesta per le presunte mazzette circolate per ottenere grandi appalti pubblici nell’ex Unione Sovietica, compreso il restauro del Cremlino. Un vorticoso giro di miliardi transitati, dicono le Accuse, sui conti dei famigliari di Boris Eltsin. In mezzo a tutto ciò ci era finita anche la consociata O.A.K. con sede a Fecchio di Cantù. Ma adesso è arrivato il momento di chiudere proprio il capitolo canturino dell’intera vicenda. Il Pubblico Ministero della Procura di Como, Massimo Astori, infatti, ha appena chiuso fascicolo d’inchiesta e ha chiesto al Giudice per le Indagini Preliminari di mettere in cantina tutto quanto. Aperto contro ignoti nel settembre scorso, il fascicolo ora verrà archiviato senza alcuna contestazione, o quasi. Secondo le Accuse contestate, attraverso alcune confidenze di una “Gola Profonda” che Pacolli ha sempre definito inaffidabile e, soprattutto, foraggiata per parlare contro di lui, la O.A.K. di Cantù, legato alla Famiglia Pologna, avrebbe ricevuto importanti commesse per il restauro dell’ex dimora degli Zar. Ma il Magistrato al termine di tutti i suoi accertamenti non ha ravvisato alcun tipo di reato. “Non c’è - si legge nelle motivazioni che accompagnano la richiesta di archiviazione - nessuna ragionevole prova del presunto fiume di denaro (circa 2 miliardi e mezzo) transitato dalla Brianza “da” e “per” la Russia. In sostanza si contestava alla O.A.K. di aver fatto da “tramite” per il passaggio delle tangenti dalla Mabetex a Eltsin ed entourage. Astori sarebbe arrivato a questa conclusione anche dopo aver raccolto i verbali degli interrogatori avvenuti in Russia con rogatoria internazionale sull’argomento. E se dal Paese degli Zar pare che le persone sentite dagli inquirenti avrebbero affermato di non conoscere le persone sotto accusa, neppure le informazioni raccolte in Svizzera e in Inghilterra sono in grado di provare un coinvolgimento dell’azienda canturina. Dal Canada, invece, sarebbero arrivate conferme sull’esistenza della società beneficiaria delle rimesse di denaro, ma solo in funzione di “casella postale”. Un contesto in cui le intuizioni investigative della Finanza, che ha svolto tutti gli accertamenti fiscali sulla O.A.K., non hanno portato nulla di concreto per provare fatti storici e realmente accaduti e penalmente perseguibili. Tuttavia l’imponente mole di informazioni raccolte, non verrà buttata nella spazzatura. Anzi… Astori la utilizzerà per approfondire altre inchieste sulla rigogliosa Brianza e che stanno scandagliando il mondo dell’evasione fiscale multimiliardaria della famiglia Pologna fino agli intrecci oscuri con la Cassa Rurale di Cantù, la stessa al centro dell’inchiesta che ha spedito sul banco degli imputati ben 11 correntisti in odor di usura e che verranno processati dalla metà di luglio. Un processo tutto da giocare in aula e nato sulla scorta del “pentimento”, diciamo così, dell’ex Direttore della filiale di Vighizzolo della Cassa Rurale, Mario Bossi, sentito da Astori quando iniziarono i primi accertamenti sui presunti collegamenti brianzoli con il Russiangate.
🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE