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SCuDo, I verdi denunciano "Clan familiare e interessi pubblici"

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SCuDo, I verdi denunciano "Clan familiare e interessi pubblici"
LUGANO - “SCuDo si avvale della conduzione di quello che sembra essere un clan familiare con legami intrecciati tra la direttrice sanitaria e il direttore degli Istituti Sociali della Città di Lugano (moglie e marito); tra questi e ...

LUGANO - “SCuDo si avvale della conduzione di quello che sembra essere un clan familiare con legami intrecciati tra la direttrice sanitaria e il direttore degli Istituti Sociali della Città di Lugano (moglie e marito); tra questi e il presidente del comitato di SCuDo, impiegato anch’egli, guarda caso, come primario delle case anziani di Lugano. Questo sfondo che non può essere descritto come “particolarmente diversificato” a livello di persone, non rappresenta certo la premessa ideale per un comportamento trasparente nei confronti del personale e, soprattutto, dell’utenza” E’ la denuncia che arriva dai Verdi del Ticino in una interrogazione presentata oggi la CdS.

Da molti anni il Servizio Cure a Domicilio del Luganese (SCuDo) svolge le proprie funzioni con efficacia, soddisfazione dell’utenza e passione. Da qualche mese, tuttavia, SCuDo è percorso da malesseri e disagi importanti che hanno spinto in più occasioni il personale a riunirsi la prima volta il 23 settembre 2010.  “Il disagio - spiega Sergio Savoia - nasce dal licenziamento in tronco di una capo-équipe, avvenuto con modalità discutibilissime e comunicato al resto dello staff via sms il 16 settembre 2010. Un provvedimento che la persona colpita dal licenziamento ha deciso di impugnare affidandosi a un avvocato”.

Le tensioni scaturite dal licenziamento e dalle misure prese susseguentemente dai responsabili di SCuDo hanno convinto i dipendenti a mobilitarsi con l’assemblea del 23 settembre, con una raccolta di firme, con una “promessa di licenziamento” di massa che sarà consegnata il 17 novembre all’On. Patrizia Pesenti nella sua qualità di direttrice del DSS e con altre tre assemblee, l’ultima delle quali giovedì 11 novembre. I dipendenti lamentano un clima d’intimidazione, improvvisazione gestionale e pressioni continue.

Con queste premesse, il deputato verde ha chiesto al CdS se è al corrente della situazione del Servizio Cure a Domicilio di Lugano e come la giudica. Se ha intenzione di intervenire per svolgere un ruolo di mediazione che permetta di salvaguardare il servizio eccellente fornito dalle collaboratrici e collaboratori di SCuDo ma soprattutto Savoia chiede come valuta la performance del management di SCuDo a fronte di questa situazione esplosiva e se il Consiglio di Stato non ritenga che i legami di interesse e gli intrecci di parentela tra figure chiave del management siano quanto meno discutibili.

Foto Ti-Press

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