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LUGANO

Laura Armani: "Dopo avere lottato per la mia libertà e per i miei diritti, sogno un posto in Governo"

Il medico ermafrodita si candida per le elezioni di aprile: "Nella vita le cose che non vanno possono essere cambiate. E io ne sono la prova vivente".
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Laura Armani: "Dopo avere lottato per la mia libertà e per i miei diritti, sogno un posto in Governo"
Il medico ermafrodita si candida per le elezioni di aprile: "Nella vita le cose che non vanno possono essere cambiate. E io ne sono la prova vivente".
LUGANO – Scende in campo da sola. Senza vincoli di partito punta a un posto in Governo o, eventualmente, a un seggio in Gran consiglio alle elezioni cantonali del prossimo aprile. Laura Armani, 49 anni, medico, è un candidato che fa...

LUGANO – Scende in campo da sola. Senza vincoli di partito punta a un posto in Governo o, eventualmente, a un seggio in Gran consiglio alle elezioni cantonali del prossimo aprile. Laura Armani, 49 anni, medico, è un candidato che fa e farà discutere. Segni particolari: ermafrodita. ‘Uomo’ fino al 2005, con il nome di Dominique Striebel. ‘Donna’ da cinque anni in seguito a un delicato intervento chirurgico. “Il mio è stato un cammino sofferto – ammette –. Ho lottato per la mia libertà e anche per i miei diritti. E adesso che sono riuscita a portare la serenità nella mia vita, vorrei mettere a disposizione dei ticinesi tutto il mio entusiasmo e la mia determinazione”.

La persona - Ha già tentato l’exploit nel 2007, Laura Armani. Per le cantonali e per le federali. Allora militava nel Partito Umanista. Oggi forse i tempi sono più maturi. “E poi oggi – sottolinea – ho il vantaggio di far parte della Forza Civica. Che non è un partito. Ma un movimento che valorizza l’indipendenza intellettuale dei suoi componenti. Non per niente si basa sul concetto ‘un voto, una persona’. Ecco, vorrei che i ticinesi mi considerassero come tale. Semplicemente come una persona al loro servizio”.

Gli ostacoli - Una vita piena di ostacoli. Un percorso fatto di insidie e frustrazioni. E dopo l’operazione del 2005 l’incubo delle autorità che, per un lungo periodo, non le hanno più consentito l’esercizio della professione. “Non credevo fosse possibile essere discriminati in questo modo in Svizzera – fa notare –. Ma l’ho provato sulla mia pelle. Ecco perché avrò sicuramente sempre un occhio di riguardo per le minoranze o per chi si trova in difficoltà”. Sin dall’infanzia Laura ha dovuto recitare un ruolo che non era il suo. Tanto da arrivare anche  a sposarsi come ‘uomo’. A un certo punto ha avuto il coraggio di cambiare. “E il 90% dei miei amici mi ha voltato le spalle – dice con amarezza –. Me ne è rimasto un 10% di cui vado fiera. Oggi sono serena. Piena di energia. Faccio un sacco di sport, vado a ballare. Sono felice. Anche perché ci sono state delle persone, soprattutto colleghi, che non mi hanno mai abbandonata”.

La sfida - Per 12 anni è stata consigliere comunale. Prima a Neggio e poi a Vernate. L’esperienza politica non le manca. Solo che il salto verso il Consiglio di Stato è di quelli da far tremare i polsi. “Per me è una vera sfida – spiega –. Io non ho paura di essere giudicata. Ho seguito la mia strada. Ciò che sentivo. È chiaro che una mia candidatura a questo livello potrebbe far storcere il naso ad alcuni. Soprattutto ad alcune autorità, perché con la gente della strada io non ho mai avuto problemi. Quello che conta però è ciò che pensano i cittadini. D’altra parte io l’ho dimostrato personalmente che le cose che non vanno, con grinta e coraggio possono essere cambiate”.

Foto Ti-Press

Patrick Mancini
 

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