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BancaStato, Unicredit e i capitali in nero...

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BancaStato, Unicredit e i capitali in nero...
BELLINZONA - Si torna a parlare di Banca Stato. In particolare è l'acquisizione di Unicredit Suisse Bank a sollevare nuovi dubbi sull'operato della Banca cantonale ticinese. Dubbi espressi in una interpellanza firmata da 16 granconsiglier...

BELLINZONA - Si torna a parlare di Banca Stato. In particolare è l'acquisizione di Unicredit Suisse Bank a sollevare nuovi dubbi sull'operato della Banca cantonale ticinese. Dubbi espressi in una interpellanza firmata da 16 granconsiglieri del Gruppo Socialista in parlamento.

I socialisti chiedono al Governo un giudizio sulla situazione finanziaria di UniCredit Suisse Bank, sulla base dei costi dell'operazione e sulla natura dei clienti di questa banca che, stando ad un articolo uscito sul settimanale "Confronti", sarebbero evasori italiani e dell'Europa orientale.

Andando a spulciare nelle cifre, il settimanale socialista, nel suo articolo, si chiede come mai Unicredit Suisse Bank abbia conseguito un utile netto così basso, meno di 5 milioni di franchi, rispetto a quello che secondo un esperto del settore sentito dalla rivista, dovrebbe essere almeno pari a 10 milioni di franchi. Alla base di questi risultati ci starebbero bassi tassi di redditività e alti costi.

E proprio nella voce delle spese che si fa sentire il peso dei costi del personale: 8,4 milioni di franchi per 40 dipendenti in organica. Una media di 200.000 franchi a persona contro i 133.000 di media per il personale della Banca dello Stato. "In un recente studio dello Swiss Banking Institute dell’Università di Zurigo sono riportati i dati per banche simili: BSI fr. 179'544, Banque de Depôt et de Gestion fr. 179'221, Banca Sella fr. 153’8346, UniCredit Private Banking Italia fr. 153'227. Se a questo si accosta la recente notizia dei cosiddetti “esuberi” di personale annunciati sul fronte italiano della banca, oltre 4'700, nasce il sospetto che UniCredit abbia venduto a alla Banca dello Stato una filiale con un onere per il personale eccessivo". 

Anomalo è considerato pure il prezzo della transazione: "esso è stato, anche a detta del presidente della Banca dello Stato Fulvio Pelli, molto basso. Dei 57,5 milioni Fr. pagati 53 corrispondono al capitale sociale e 4,5 al costo dell’acquisizione della clientela. Ma perché la clientela, il cosiddetto goodwill, è stata pagata così poco? Mediamente, ricorda Confronti, l’acquisizione della clientela avviene al costo dell’1% dei patrimoni gestiti, che per UniCredit Suisse Bank avrebbe dovuto essere di 22 milioni di franchi. Secondo Confronti, una spiegazione plausibile, rafforzata da indiscrezioni molto solide provenienti dal mondo bancario, starebbe nella composizione della clientela di UniCredit, in gran parte portatrice di capitali italiani in nero e di altri non dichiarati provenienti dall’Est. La stessa UniCredit italiana pare vivesse nel timore di andare incontro a un danno d’immagine continuando a gestire questo tipo di clientela in una realtà internazionale, che sempre più si sta facendo pressante nei confronti dei capitali neri, di chi li gestisce e dei Paesi che li ospitano".

Foto d'apertura: Tipress


 

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