"Non facciamo sensazionalismi, la morte di Lisa ha una connotazione anche politica"

Marco Bazzi motiva la decisione di filmare e trasmettere le immagini del funerale di Lisa Pintorello
LUGANO - "Raramente seguiamo i funerali di persone che non siano personaggi pubblici. Nel caso specifico abbiamo scelto di farlo perché nei giorni precedenti abbiamo fatto diversi servizi. C'è stata una sollevazione popolare ed un diffuso sconcerto per il posizionamento di questa fermata del bus. Questi i motivi che ci hanno fatto decidere, senza mostrare immagini di dolore e di persone in lacrime, ma mostrando unicamente coloro che hanno partecipato alla cerimonia, di seguire la cerimonia funebre. Secondo noi non è una morte qualsiasi". Marco Bazzi, direttore dell'informazione di TeleTicino, ha spiegato così la decisione presa dalla televisione privata di Melide di riprendere il funerale di Lisa Pintonello e di trasmetterne le immagini nel corso del loro telegiornale. "Quando ci sono delle tragedie che travalicano i confini familiari e che colpiscono un'intera comunità, come quella di Lisa, ritengo sia corretto seguire anche il funerale".
L'elemento discriminante sembra quindi essere il fattore emotivo del singolo caso sull'intera comunità.
"Il fattore emotivo, ma anche il significato sociale e politico della singola morte. Nel caso di Lisa ci sono diversi elementi importanti che danno alla sua morte una connotazione anche politica. Per questi motivi abbiamo deciso d'andarci, non per fare del semplice sensazionalismo. Se così avessimo voluto fare avremmo messo le immagini della mamma piangente. Ritengo che differenziamo dal giornalismo "all'italiana" nel quale si vedono le mamme in lacrime inginocchiate sulla bara. Queste cose non le facciamo".
Nella lettera aperta che abbiamo pubblicato oggi, un gruppo di donne lamentavano un atteggiamento poco rispettoso da parte dei cameraman e dei fotografi che entravano in chiesa senza preoccuparsi di ledere la sensibilità dei familiari o amici della vittima. La RSI ha spiegato d'avere una direttiva precisa a riguardo. Voi date indicazioni precise ai vostri operatori?
"Quando c'era il funerale di Damiano Tamagni, penso che la TSI in chiesa ci fosse. La chiesa è il luogo dove si svolge il funerale, non è un luogo nel quale le telecamere non possono assolutamente entrare. Entrare o meno in chiesa sono cose che decidiamo di volta in volta. Sabato abbiamo intervistato il padre di Lisa, non mi sembra quindi che la famiglia si nascondesse. Se si vuole mantenere privato il proprio dolore si fa richiesta di funerali privati, e in quel caso non ci saremmo mai presentati. In questo caso abbiamo ritenuto fosse la testimonianza di una comunità che si stringe attorno alla famiglia. Posso però capire che qualcuno si senta disturbato, anche questa è una reazione legittima".
Domani ci sarà il funerale di Amos Semadeni, sarete presenti?
"No, abbiamo deciso di non andare. Quello è una morte differente, accaduta con una dinamica diversa. Il contesto è completamente differente, è anche quella una morte assurda, ma in modo differente. Rispetto al caso di Lisa non c'è una comunità toccata dalla morte di Amos. Per noi quello conta molto".
s.g.
Foto apertura (archivio): Ti-Press




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