Tatuaggi ai minori: "Perché no?"
Tatuaggi ai minori: "Perché no?" Il caso: minorenne torna a casa con un piercing. L'ira dei genitori. Mancano leggi chiare su piercing e tattoo
Il caso: minorenne torna a casa con un piercing. L'ira dei genitori. Mancano leggi chiare su piercing e tattoo
LUGANO - Si può eseguire un tatuaggio o un piercing su un minorenne? Come deve comportarsi l'esercente di una boutique di tatoo? E un genitore che torna a casa e si trova davanti al fatto compiuto?
Contattati dai genitori di una ragazza tatuata senza il loro consenso, ci siamo rivolti agli studi di piercing e tatuaggi, all'associazione tatuatori della Svizzera Italiana e all'avvocato Raffaella Martinelli per fare chiarezza sugli aspetti giuridici della faccenda.
I tatuatori - "Certo che chiedo ai miei giovani clienti di mostrare la carta d'identità e, se non sono maggiorenni, devono portarmi un consenso scritto dai genitori". A chi basta una telefonata, chi si è munito di un formulario da compilare, chi richiede la fotocopia del passaporto, chi non prende in mano l'ago senza la presenza di padre o madre, insomma tutti i tatuatori di Lugano esigono l’accordo del genitore, non solo per consentire al tatuaggio o al piercing, ma anche alla parte del corpo su cui viene applicato.
"Lo facciamo, però, unicamente per rispetto nei confronti del minorenne, dei suoi genitori e della nostra arte. E poi anche per tutelare noi stessi", spiega Wizz, tatuatore del centro.
La legge - In effetti nessuna legge impone il divieto di praticare piercing o tatuaggi sulla pelle di un minorenne. Non c'è un decreto che espliciti l'obbligo di chiedere il consenso dei genitori. Il corpo è tuo anche se non hai 18 anni, e se ricevi una "paghetta" la puoi spendere a tuo piacimento, anche in uno studio tattoo.
"Io guadagno 2000 franchi al giorno, non mi metto certo nei casini per i trecento franchi che mi offre un ragazzino che vuole un tatuaggio di nascosto dai genitori", afferma Bob Roy dello studio Eyera.
L'Associazione tatuatori della Svizzera italiana - "Noi abbiamo richiesto e continuiamo a sperare che venga definita una linea chiara, anche a livello giuridico, per i nostri diritti e doveri. Il fenomeno dei tatuaggi è stato sottovalutato in Ticino, prima eravamo pochi e venivamo considerati unicamente come degli artisti. Ora siamo anche dei commercianti e abbiamo bisogno di capire che cosa possiamo e che cosa non possiamo fare legalmente".
Per il momento, spiega una delle responsabili dell'Associazione, non possono fare altro che raccomandare ai loro membri di fare firmare un foglio di consenso ai genitori e controllare al meglio che i ragazzi non imbroglino sulla firma. "Cerchiamo anche di fargli capire a volte è meglio aspettare i 18 anni. Se un avvocato trova il cavillo per farci causa e il minore aveva contraffatto la firma del genitore, la colpa ricade su di lui per dichiarazione del falso..."
L'avvocato - Raffaella Martinelli si informa prima di tutto sull'entità del problema. "Esiste un'associazione dei genitori anti piercing e anti tattoo? Quanto grave è percepita questa questione?" Pur non volendo banalizzare le discussioni che si accendono tra i genitori e i figli adolescenti su certi aspetti importanti, a suo parere, una legge apposita non è necessaria.
"Se i negozi di tatuaggi tengono la linea di non tatuare un minorenne, se non in presenza del genitore, o con una dichiarazione scritta e firmata, allora problemi non ce ne sono". Certo che qualcuno, per guadagnare di più, potrebbe non attenersi a questa regola. A Zurigo, un decreto cantonale normalizza le esecuzioni di tatuaggi e piercing e forse la stessa cosa accadrà anche in Ticino nel 2010, come auspica l'Associazione dei tatuatori.
S.R.
