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LUGANOIl ministro di Pinochet arriva a Lugano e scoppia la polemica, minacce e intimidazioni

25.05.09 - 09:22
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Il ministro di Pinochet arriva a Lugano e scoppia la polemica, minacce e intimidazioni

LUGANO - L'arrivo a Lugano Josè Pineira per una conferenza pubblica organizzata dall'Associazione Liberisti Ticinesi (ALT) sta generando qualche malcontento. Ieri il Partito Comunista ticinese si è rivolto al Ministero pubblico della Confederazione  segnalando la presenza a Lugano di un ex ministro della dittatura fascista del generale Augusto Josè Ramon Pinochet, e chiedeva di "verificare  attentamente se a carico del signor Josè Pineira, cittadino cileno, non vi siano procedimenti pendenti relativi al periodo direttamente o indirettamente collegato alla dittatura militare in Cile, o se non vi siano segnalazioni particolari alla RIPOL, e di  verificare se la presenza in Svizzera di un fascista del  calibro del  signor Josè Pineira, non costituisca motivo di grave turbamento o di messa in pericolo delle istituzioni democratiche".      

Oggi l'ssociazione liberisti ticinesi ha fatto sapere  di aver dovuto modificato il luogo della conferenza “Pensioni, una riforma per sopravvivere” in programma venerdì 29 maggio  alle 18, alla quale  prenderanno parte José Piñera e Ignazio Cassis. Inizialmente prevista al Canvetto Luganese, la conferenza si terrà all’Hotel Pestalozzi, in Piazza Indipendenza 9, sempre a Lugano.

Minacce e intimidazioni - "La decisione di cambiare il luogo della conferenza - scrivono i liberisti - è stata adottata di comune accordo con i respon-sabli del Canvetto Luganese a seguito delle minacce e intimidazioni ricevute tramite e-mail da simpatizzanti dell’estrema sinistra, contrari alla presenza di José Piñera a Lugano. E-mail che avevano fatto seguito ad una lettera di protesta indirizzata da Gioventù comunista al Direttore della Fondazione Diamante Mario Ferrari. Teniamo a far sapere che la decisione di lasciare il Canvetto è stata adottata per rispetto e amicizia nei confronti dei suoi responsabili e delle persone che ci lavorano, seriamente preoccupati dal contenuto violento di alcune e-mail, e non certo per dare soddisfazione a chi minaccia vie di fatto". 

"Vergognosi tentativi di limitare la libertà di espressione" - L'Associazione Liberisti Ticinesi si legge nel comunicato stampa di questa mattina "condanna fermamente questi vergognosi tentativi di limitare la libertà di espressione, uno dei pilastri di qualsiasi società libera e civile. Simili metodi intimidatori sono proprio dei sistemi totalitari. Tanto per non fare di ogni erba un fascio, vorremmo rilevare di aver ricevuto anche alcune e-mail delle quali abbiamo apprezzato il civile dissenso".

Liberisti versus Comunisti - Inoltre l'Associazione Liberisti Ticinesi risponde pure alla lettera dei Comunisti al Ministero pubblico: "Ci sia qui consentito rassicurare il “compagno” Tagliaferri che si è rivolto al Ministero pubblico chiedendosi, tra l’altro, se la presenza di Piñera  “non costituisca motivo di grave turbamento o di messa in pericolo delle istituzioni democratiche”. Da decenni il signor Piñera ha contatti con parlamentari, ministri, anche di sinistra, di molti paesi, autorità che incontra per parlare loro della riforma realizzata in Cile;  partecipa pure a seminari e conferenze, anche con ministri di sinistra, in molti paesi del mondo. Il tutto in modo assolutamente pacifico. Prima di venire in Ticino sarà a Parigi e a Milano, paesi che ha già visitato in passato senza che la sua presenza avesse la benché minima conseguenza".


 

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