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Uccisione Damiano Tamagni, anche un processo mediatico, su Facebook oltre 1000 iscritti

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Uccisione Damiano Tamagni, anche un processo mediatico, su Facebook oltre 1000 iscritti
LOCARNO - Mentre alle Assise criminali di Locarno è in corso il processo per l'uccisione di Damiano Tamagni, si svolge su Internet un processo mediatico parallelo su quanto avvenuto un anno fa a Locarno. Un processo che ha come aula quell...

LOCARNO - Mentre alle Assise criminali di Locarno è in corso il processo per l'uccisione di Damiano Tamagni, si svolge su Internet un processo mediatico parallelo su quanto avvenuto un anno fa a Locarno. Un processo che ha come aula quella di Facebook, il popolare sito di social network. Ed è proprio qui che il popolo  dei facebook-maniaci si è dato appuntamento per commentare l'intera vicenda e discutere su quanto sta emergendo in questi giorni nel processo reale a Locarno. Chiacchiere da bar, un'agorà virtuale che contiene in sè pregi e difetti della più classica piazza di paese.

È nato infatti mercoledì su Facebook il gruppo dal titolo: "Chi dice che la pena per i 3 'ragazzi' assassini sia l'ergastolo" che cita: "Anche voi credete che la pena da infliggere agli assassini di Tamagni sia l'ergastolo? E credete anche voi che bisognerebbe fargliela scontare al loro paese così noi non li paghiamo nemmeno per essere nelle nostre prigioni? Allora siete nel gruppo giusto perché tutti vogliono GIUSTIZIA". E a questo gruppo, in soli due giorni, si sono già iscritte oltre 1000 persone, ma tale numero è in continua crescita. Numerosi i messaggi lasciati sulla bacheca (finora 190), nei quali si legge la rabbia, la paura e l'incredulità per quanto successo quella tragica notte di carnevale.

"Espulsione immediata per loro e per la loro famiglia", "Che schifo, uccidere per gioco. Meritano l'ergastolo". E ancora: "Stiamo diventando un paese pieno di criminali..." o "Spero che non ci vogliano altri omicidi di questo tipo per capire che forse bisogna essere molto più severi". È piuttosto unanime il pensiero di coloro che fanno parte di questo gruppo su Facebook e i toni da loro usati sono tutt'altro che pacati. Ma quanto successo quel 1. febbraio a Locarno ha lasciato un segno indelebile in tutti i ticinesi e la paura che giustizia non sia fatta è molta.

RED

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