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Occupazione giovanile, il Sisa preoccupato: "Una strage di apprendisti"

Tipress / Gabriele Putzu
Occupazione giovanile, il Sisa preoccupato: "Una strage di apprendisti"
BELLINZONA - Il Sindacato Sisa la chiama addirittura "strage". I dati che arrivano dal DECS suscitano timori e preoccupazioni nel SISA: "il 50% di chi termina una formazione professionale vagherà per mesi alla ricerca...
BELLINZONA - Il Sindacato Sisa la chiama addirittura "strage". I dati che arrivano dal DECS suscitano timori e preoccupazioni nel SISA: "il 50% di chi termina una formazione professionale vagherà per mesi alla ricerca di un improbabile lavoro, in quanto pochi sono stati messi a conoscenza durante i 3 anni di apprendistato delle modalità per affrontare l'eventualità di non avere lavoro". Secondo il Sindacato infatti, durante la formazione i giovani non sarebbeo informati sulle modalità di funzionamento di uffici di collocamento, casse disoccupazione, penalizzazioni, qualifiche, esperienze sul lavoro e capacità di presentarsi per un nuovo impiego".
Un altro punto che preoccupa il sindacato che tutela gli interessi degli apprendisti è l'atteggiamento di molte aziende, colpevoli di non offrire la possibilità di stabilizzare il proprio contratto di lavoro: "il comportamento di tante aziende - si legge nella nota - non offrono alcuna possibilità di esperienza ai ragazzi che terminano l'apprendistato, cosa che rivestirebbe una notevole importanza per garantire loro un futuro meno precario".
Anche sotto il punto di vista finanziario, gli apprendisti risultano svantaggiati rispetto ad altre categorie di lavoratori: "l'ex-apprendista costretto ad annunciarsi in disoccupazione senza aver lavorato almeno un mese come lavoratore qualificato riceve una rendita di disoccupazione di circa 1000 franchi rispetto ai circa 2700.- di chi invece ha potuto maturare una minima esperienza professionale in più, diminuendo così ulteriormente il già basso livello salariale e formativo".
Infine - denuncia il SISA - i problemi esistono però anche a monte e cioè negli allievi che, terminata la scuola dell'obbligo, non riescono nemmeno a trovare un posto di tirocinio. Proprio in merito a ciò il nostro sindacato ha scritto il 9 luglio scorso una lettera (allegata) alla Divisione della Formazione Professionale (rimasta finora priva di risposta) chiedente non solo quanti allievi conclusa la scuola media non trovano un posto di tirocinio, ma anche quanti allievi non vengono promossi agli esami di fine tirocinio e in particolare quali tipi di aiuto sono previsti per i ragazzi e le ragazze in si trovano in questa situazione di precarietà".
Foto d'apertura: Tipress / Gabriele Putzu
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